LETTERA DAL CARCERE |
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Carissimi compagni,
Qualche tempo fa vi avevo promesso un elaborato riguardante il ready-made e Duchamp. Ebbene; per quanto noi ci siamo sforzati di prepararlo per benino, per il momento tra le mani abbiamo solo un brogliaccio di minute e abbozzi. Ci eravamo divisi i compiti. E così il materiale compilato finora è composto da due parti. Della prima parte devo prendermi l’intera responsabilità, dato che riguardo Duchamp potevamo contare solo sulle mie reminiscenze; mentre la parte delle “note redazionali” sono frutto delle ricerche degli altri amici, che hanno pensato bene di puntellare la prima parte con qualche interessante pagina trovata nei pochi testi cartacei e digitali di cui disponiamo qui dentro, e che viene offerta come lettura consigliata. Non possiamo certo affidare al nostro già troppo fantasioso relatore un disordinato scartafaccio senza spalancargli la porta all’infinità delle divagazioni di cui lo sappiamo capace; ma per preparare una traccia che possa mantenere almeno un po’ più controllato il suo parlare a braccio avremmo bisogno del tempo di revisionare e sistemare tutto in una maniera ordinata e scorrevole. Siamo però ad un punto morto. Qui sono tutti pieni di perplessità; ma in verità non si fidano troppo del contenuto dei miei appunti, in pratica del sottoscritto e delle sue dicerie. Alcuni lamentano frammentarietà e incompletezze, altri osservano modi enigmatici e ripetizioni, altri ancora riscontrano delle contraddizioni insanabili e sospettano arbitrarietà e temerarietà. In effetti questi appunti li ho presi a caldo, così come venivano alla mente; e poiché troppo abbondanti sgorgavano i pensieri li ho annotati in una stenografia che forse solo parlandone potrei decifrare per una esposizione comprensibile e soddisfacente. Ma, come si dice: cosa fatta capo ha. E così, nonostante tutto, abbiamo infine deciso di mandarvi il lavoro fin qui svolto, considerando che lasciato così com’è mantiene tuttavia una sua particolare vivacità e immediatezza, ed è attraversato da suggestioni dalla plausibilità più intuita che logica che a molti di noi dispiacerebbe se andassero perdute Spero che non vi disturbi troppo doverlo leggere; e se vi troverete dei punti poco chiari, discutibili o del tutto errati, non esitate a segnalarli: per trarci d’impaccio contiamo soprattutto su aiuti esterni non assuefatti alla pigrizia mentale dalle narrazioni già bell’e pronte. Sapendo che vi scrivevo, poco fa Pietro è venuto in cella portandosi dietro un vecchio romanzo di Amado per farmi leggere il brano che vi trascrivo: “Rivedendo i miei appunti, non posso chiudere gli occhi sull’evidenza dei fatti: per molti aspetti il controsenso e l’equivoco permangono, tutto confuso e oscuro malgrado i miei sforzi, reali e ingenti, lo crediate o no”. E sia dunque questa l’insegna che merita di accompagnare il fascicolo allegato - che vi spediamo solo perché siamo convinti che qua e là presenta tuttavia alcune osservazioni interessanti ai nostri fini. Vostro. Ps. – Ringraziate da parte mia Francesca della gentilezza di avermi fatto avere per tempo l’ingombrante volume con le effemeridi di Duchamp (l’unico testo specifico cui ho fatto ricorso in sostegno della mia memoria), e che purtroppo dovrà venire a riprendere al più presto, perché qui non avrei spazio per conservarlo senza rinunciare alla mia vecchia olivetti 32. |
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Carcere di Soletude, lunedì 29 aprile 2019
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