LETTERA DAL CARCERE |
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Sono uno stupido. Ho riletto questa lettera e l'ho trovata confusa e piena di quella supponenza che vorrebbe smentire. Meglio non spedirla. Piuttosto dovrò far notare a Luca che in diverse occasioni noi stessi siamo incappati nel medesimo abbaglio adebbitato qui allo storico di professione.
Amico mio, sono stato felicissimo di averti rivisto dopo così tanto tempo. Ti ho visto in forma come sempre; e il godibile modo di raccontare le tue vicissitudini personali mi ha suggerito il commento che ritengo sia stato causa del tuo cambiamento di umore per il resto dell'incontro. E' probabile che poi io abbia peggiorato le cose ignorando la tua richiesta di avere in prestito il libro di Riechers su Gramsci, che hai visto tra i pochi volumi che mi consentono di tenere qui in cella. Sinceramente ti confesso che non ho dato alcun peso a quella richiesta, probabilmente nell'intima convinzione che in fondo non poteva interessarti granché un testo che demoliva una tua icona di riferimento, come quella di Antonio Gramsci; e alla nostra età - ho pensato, forse sbagliandomi - si può anche lasciare ognuno nella tranquillità delle convinzioni che lo hanno accompagnato per gran parte della vita. A me le cose sono andate diversamente fin dal principio. Avevo già letto da adolescente il Manifesto, e ho avvertito subito una scarsità di comunismo nelle poche pagine dei Quaderni che mi capitò di leggere subito dopo. Una prima impressione che in seguito fu sufficiente a tenermi lontano tanto dai suoi scritti quanto dal suo griffato partito made in Italy. Certe letture fatte da giovani uno se le ritrova alla fine connesse inestricabilmente alle mille altre che hanno formato la sua coscienza e plasmato le sue passioni; ma quando si è come noi avanti negli anni, certe altre letture possono servire a ben poco, tranne a confonderci e affaticarci. Tutto questo, che mi passava per la testa in un lampo, può anche aver trovato il modo di manifestarsi esteriormente nel mio comportamento e apparire ai tuoi occhi come una irritante supponenza nei tuoi confronti. Se hai avvertito ciò, ti prego di scusarmi, e consentimi di provare a chiarire almeno le ragioni della reticenza con la quale mi sono sottratto alla tua curiosità su certe questioni - diciamo così - di dottrina politica. Posso anche sbagliare e peggiorare la situazione, ma credo sia di una qualche utilità trascrivere per te una considerazione che ho ritrovato recentemente, e che ritengo possa illustrare tutto un modo di vedere le cose decisamente diverso da quanti hanno vissuto in ambienti popolati da intellettuali, organici, preventivi o egemoni che dir si vogliono - e non dirmi non essere questo il nostro comune caso. L'anonimo estensore della citazione che ti propongo, qui fa riferimento ad una biografia di Amadeo Bordiga pubblicata dagli Editori Riuniti nel 1976.
Non credo proprio che intellettuali gramsciani, poeti o simpatizzanti, militanti o ex militanti di uno qualsiasi dei succedutesi partiti nazionali sedicenti comunisti, siano in grado di comprendere pensieri di questo tipo, anzi, li hanno sempre avuti in odio. Non ti ho certo infilato nel mucchio di queste livide figure, ma la controrivoluzione ha la medesima età della rivoluzione, e la prolungata durata della sua influenza rende troppo laborioso e spiacevole ogni tardivo scambio di pareri, o di pure e semplici informazioni storiche. Non posso escludere che questa abbarrocciata lettera non abbia qualche altra finalità oltre quella di convalidare un'amicizia messa a repentaglio; da parte tua devi però riconoscere che aver rimarcato con divertita insistenza l'assonanza tra queste mie lettere dal carcere e i Quaderni del carcere, può anche avermi disturbato. Magari voleva essere un apprezzamento (e nel caso ti ringrazio delle intenzioni), ma io preferirei disegnare pantaloni piuttosto che procurare quei danni... Tuttavia, se ancora desideri leggere il testo di Riechers, te ne procurerò una copia, che potrei farti recapitare tramite Alma, la quale spesso sale fin qui. Fammi sapere. Augurandomi di poterti rivedere presto, ti saluto e abbraccio. Tuo |
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