Foglio 19
DELIRI 2 . ALCHIMIE DEL VERBO
PER ME . La storia di una delle mie follie .
Da molto tempo mi vanto di possedere tutti i paesaggi possibili, e trovo ridicoli i celebri esponenti della pittura e della poesia moderna .
Amo i quadri idioti , appesi sopra gli stipiti delle porte , i decori , i fondali dei saltimbanchi , le insegne , le luminarie popolari ; amo la letteratura fuori moda , il latino da messa , i libri erotici privi di ortografia , i romanzi dei nostri nonni , i racconti di fate , i libricini per l'infanzia , le vecchie opere , i facili ritornelli , i ritmi ingenui .
Io sogno le crociate , i viaggi alla scoperta di terre delle quali non abbiamo notizie , le repubbliche senza storia , le guerre di religioni soffocate , le rivoluzioni dei costumi , le derive di razze e di continenti : io credo a tutti gli incantesimi .
Ho inventato i colori delle vocali ! — A nero , E bianco , I rosso , O blu , U verde . — Ho tracciato la forma e il movimento di ciascuna consonante , e , con ritmi istintivi , mi illudo di creare una poesia accessibile , un giorno o l'altro , a tutti i sensi . Me ne riservo il compito.
Questo è ciò che andrà studiato . Scriverò dei silenzi , delle notti , annoterò l'inesprimibile . Io fisserò la vertigine .
Foglio 20
Laggiù , degli uccelli , dei greggi , dei contadini ,
Cosa berrò , inginocchiato in questa brughiera
Circondato da teneri boschi di noccioli ,
Nella nebbia pomeridiana tiepida e verde ?
Che cosa posso bere in questa giovane Oise ,
— Orecchie senza voce , prati senza fiori , cielo coperto !
— Bere da queste zucche gialle , lontano dalla mia capanna
Diletta ? Qualche liquore dorato che faccia sudare .
Stavo facendo una losca insegna di locanda .
— Un temporale improvviso spazza il cielo . A sera
L'acqua dei boschi si perde nelle sabbie vergini ,
Il vento di Dio getta ghiaccio alle maree ;
Piangendo , io vedo dell'oro — e non posso bere . —
Foglio 21
- Alle quattro del mattino , l'estate
Ancora dura il sonno d'amore .
Sotto il boschetto svanisce
.....L'odore della sera di festa.
- Là sotto, nei loro vasti cantieri
Al sole delle Esperidi ,
Già s'agitano — in maniche di camicia —
.....I carpentieri.
Nei loro Deserti di schiuma , tranquilli ,
Essi preparano i preziosi rivestimenti
.....Ove la città
.....Dipingerà dei falsi cieli .
Oh Venere ! per questi operai seducenti
Sottomessi ad un re di Babilonia ,
Libera in un istante gli Amanti
.....Delle cui anima ti incoroni .
.....Oh Regina dei Pastori
Porta ai lavoratori l'acqua della vita ,
Che le loro forze siano in pace
In attesa di bagnarsi nel mare del mezzogiorno .
Il vecchiume poetico ha un peso notevole nella mia alchimia del verbo.
Io sono abituato alla pura allucinazione : vedo veramente una moschea al posto di una officina , una scuola di tamburi fatti per gli angeli , dei calessi sulle strade del cielo , un salotto nel fonso del lago ; i mostri , i misteri ; un titolo da operetta fa rizzare davanti a me degli spaventapasseri .
Solo dopo spiego i miei magici sofismi con l'allucinazione delle parole !
Finisco per trovare sacro il disordine del mio spirito . Sono pigro , in preda ad una sporca febbre : invidio la felicità delle bestie , — i canili , che rappresentano l'innocenza del limbi , le talpe , il sonno della verginità !
Foglio 22
Il mio carattere si inacidisce . Io dico addio al mondo nella forma di una romanza :
- CANZONE DALLA PIU' ALTA TORRE
- Lascia che venga , che venga
Il tempo di cui ci s'innamora .
Ho talmente pazientato
E giammai dimenticato .
Timori e sofferenze
Nei cieli son svaniti .
Ed un soffio malsano
Oscura le mie vene .
Lascia che venga , che venga
Il tempo di cui ci s'innamora .
Come la prateria
E' la livrea dell'oblio ,
Cresce , e fiorisce
D'incensi e zizzanie ,
Sotto il ronzio selvaggio
Di sudice mosche .
Lascia che venga , che venga
Il tempo di cui ci s'innamora.
Ho amato il deserto , i frutteti bruciati , le botteghe sbiadite , le bevande tiepide . Io mi trascino nei vicoli puzzolenti e , con gli occhi chiusi , mi offro al sole , dio di fuoco .
" Generale , ancora rimane un vecchio cannone sui bastioni in rovina , ci bombardano con blocchi di terra secca . Nei gelidi splendori dei magazini ! nei fastosi saloni ! Fai mangiare alla città la sua stessa polvere . Arruginisci le tubature degli scarichi . Ricopri i salotti con una cipria di rubino rovente . . . "
Oh ! il moscerino intossicato dal pisciatoio dell'albergo , innamorato della borragine , che dissolve un raggio di luce !
Foglio 23
- FAME
- Se provo un piacere , non ne ho mai abbastanza
Che per la terra e le pietre .
Mi nutro sempre di aria ,
Di rocce , di carbone , di ferro .
Miei appetiti , tornate . Brucate famelici
.....I prati dei suoni .
Attratti dal gioioso veleno
.....Dei convolvoli .
Mangiate i sassi che si scheggiano ,
Le vecchie pietre delle chiese ;
I ciottoli di antichi diluvi ,
Pani disseminati nelle valli grigie .
- _____
- Il Lupo urla sotto le foglie
Sputando le belle piume
Dei suoi bocconi di pollame :
Come lui io mi consumo .
L'insalata , i frutti
Non aspettano che la raccolta ;
Però il ragno della siepe
Non mangia altro che violette .
Ch'io possa dormire ! ch'io mi spappoli
Agli altari di Salomone .
Il brodo scorre sopra la ruggine
E si mescola alle acque del Cedron .