LA DONNA E IL SOCIALISMO |
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August Bebel . 1883 . ediz.1905
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LA CONDIZIONE DELLA DONNA NELLE INDUSTRIE . LE SUE CAPACITÀ INTELLETTUALI . IL DARWINISMO E LE CONDIZIONI DELLA SOCIETÀ . 2 Riguardo al salario, è accertato che in generale il lavoro delle donne è retribuito peggio di quello degli uomini, anche là dove prestano l’opera istessa. In questo non vi ha differenza fra l’intraprenditore privato e lo Stato o il comune. Le donne impiegate nelle ferrovie e nelle poste sono pagate meno degli uomini che occupano i medesimi posti. I comuni retribuiscono meglio i maestri delle maestre. I motivi sono questi: le donne hanno meno bisogni e meno risorse; esse sono anche in generale legate ai loro domicili. Le ore di lavoro sono in media per le donne in numero maggiore, se la legge non interviene per proteggerle. Dalla relazione della camera di commercio di Lipsia nel 1888 risulta che con le stesse ore di lavoro ricevevano la seguente retribuzione:
In un'ispezione sui salari degli operai delle fabbriche a Mannheim nel 1893 il dott. Wörishoffer rese note le paghe settimanali di tre classi operaie: la più scarsa, riceveva fino a 15 marchi; la media da 15 a 24; la più alta più di 24. Ecco il quadro dei salari:
Le operaie nella maggior parte riscuotevano salari da morir di fame, poiché ricevevano:
[ industrie casalinghe e retribuzioni ] La retribuzione più miserabile è quella ricevuta dagli operai per il lavoro fatto in casa, e ciò tanto per gli uomini quanto per le donne, sebbene per queste ultime sia anche più misera. Di più, le ore di lavoro sono in questo caso illimitate, specialmente nella stagione. Nell’industria esercitata in casa troviamo spesso il sistema degli intermediari, fattori, maestri, ecc. che credono bene di trattenere per il loro disturbo una buona parte del denaro pagato dagli intraprenditori. [ durata illimitata del lavoro ] In molti rami d'industria vengono occupate esclusivamente donne; in alcuni costituiscono la maggioranza e, nei rami che rimangono, sono impiegate in numero più o meno grande. [ dove lavorano le donne ] I fatti sono incresciosi e noi dobbiamo trattar coi fatti che ci salveranno da conclusioni erronee e da vaghi sentimentalismi. Ma i fatti ci insegnano che fra gli altri impieghi le donne sono occupate: nelle fabbriche di cotone, di lino, di stoffe, di panno e di flanelle; nei filatoi meccanici, nelle stamperie di stoffe, nelle tintorie, nelle fabbriche di pennini d'acciaio e di spilli, di cioccolata e di cacao; nelle raffinerie di zucchero, nelle fabbriche di carta e di bronzi; nelle industrie dei vetri, delle porcellane; nelle fabbriche d'inchiostro e di colori, di spago e di cartocci; nella preparazione del luppolo e del concime, dei prodotti chimici; nelle filande li seta, nella tessitura dei nastri e della seta; nelle fabbriche di sapone e di candele, di caoutchou e di oggetti di gomma, di ovatta e di stuoie, di tappeti, di portafogli e di cartonages, di merletti e di passamanerie, di reti, di tappezzerie, di scarpe e di oggetti di cuoio, nelle gioiellerie e negli stabilimenti di galvanoplastica, nelle fabbriche di olii e nelle raffinerie di materie grasse e in fabbriche chimiche di ogni specie; nella lavorazione dei cenci, delle trecce di paglia, negli intagli in legno, nella xilografia, nella scrittura delle maioliche , nella fabbricazione e nei lavatoi di cappelli di paglia, nelle fabbriche di vasellami, di tabacco e di sigari, di gelatina e di colla, di guanti, di pellicce, di cappelli, di giocattoli, nei mulini di lino, nei laboratori di capelli, di orologi; nella pittura da camera, nella pulizia delle piume da coltroni; nella manifattura dei pennelli e delle ostie, degli specchi, nelle fabbriche di materie infiammabili, di polvere, di zolfini, di arsenico; nella stagnatura delle lamiere di ferro, nel dare l’apparecchio alle stoffe; nelle stamperie come compositrici, nella sfaccettatura delle pietre preziose, nella litografia, fotografia, cromolitografia e metacromotipia; nella fusione dei caratteri, nella fabbricazione dei mattoni, nelle fonderie e nelle manifatture dei metalli; nella costruzione delle case e delle strade ferrate, nelle officine elettriche, nelle rilegatorie di libri, nella tornitura, nelle botteghe di falegname, di calzolaio, di sarto, di tagliatore di lime, di fabbro; nella fabbricazione di coltelli e di strumenti di ottone, di pettini, di bottoni di osso, di filigrane d'oro, di becchi a gaz, di specchi da toilette, nei mulini da concia, nelle fabbriche di amido, di cicoria, di cerini e di zinco; nella levigazione del legno, nelle fabbriche di ombrelli e bastoni, di erbaggi, di conserve e di confezioni di carne, di bottoni di maiolica, nelle miniere sopra terra — nel Belgio anche sotterranee allorché l’operaia ha passato i 21 anni; nelle miniere di petrolio , nelle cave di lavagna, di pietre e di sabbia; nelle fabbriche di cemento, nel trasporto per i fiumi e per i canali, ecc. ecc. [ lavori velenosi ]
Fra le occupazioni menzionate ve ne sono alcune estremamente pericolose. E’ dannosa, per esempio, l'azione del gaz d'acido solforoso e dei vapori alcalini che si sviluppano nelle fabbriche e nelle lavanderie dei cappelli di paglia; pericolosa ugualmente l’inalazione di vapori di cloro per imbiancare le sostanze vegetali; abbiamo pericoli di avvelenamento nelle fabbriche di carta, di ostie e di fiori colorati, nella preparazione della metacromotipia, di veleni e di prodotti chimici, nella pittura dei soldatini e di altri giocattoli di piombo. La preparazione del mercurio sugli specchi è assolutamente mortale per il feto nelle donne gravide.
In Prussia, dei bambini nati vivi muore in media il 22% nel primo anno di vita. Secondo il dottor Hirt, dei figliuoli nati da donne impiegate ad arrotare i vetri muore il 55%; da quelle che lavorano il piombo il 40%. Nel 1890 di 78 puerpere impiegate nella fusione dei caratteri nel distretto di Wiesbaden, solo 37 si sgravarono normalmente. Secondo il dottor Hirt, è specialmente dannoso nella seconda metà della gravidanza l’occupazione nella fabbricazione di carte colorate, di fiori artificiali, nella così detta spolverizzazione di biacca delle trine di Bruxelles, nella fabbricazione di specchi, nell’industria del caoutchou e in tutte le manifatture dove le operaie inalano gaz pericolosi — ossido di carbonio, acido carbonico e vapori di idrogeno solforato. > |
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Di sommo pericolo è anche la fabbricazione dei fiammiferi di zolfo non che il lavoro nei setifici. Dal resoconto dell’ispettore di fabbriche del Baden per l’anno 1900 la media annua delle nascite premature nelle donne occupate in mestieri, da 1039 dagli anni 1882 al 1886 salì a 1244 dal 1887 al 1891.
Il numero delle nascite per cui fu necessaria un’operazione fu di 1118 dal 1882 al 1886, e di 1385 dal 1887 al 1891. Molti altri fatti da impensierire verrebbero a giorno se simili ricerche fossero praticate anche in Germania. In generale gl'ispettori si contentano nei loro resoconti di osservare: Non abbiamo constatato particolari svantaggi causati dal lavoro delle donne nelle fabbriche. Che cosa potrebbero essi osservare nelle loro brevi visite e senza l’affermazione di un medico? E’ cosa accertata che le industrie tessili presentano altri gravi pericoli per la vita e per le lesioni delle membra; così la fabbricazione di materie infiammabili ed i lavori con le macchine campestri. Uno sguardo alla lista assai incompleta proverà che molti dei lavori citati sono fra i più gravi e faticosi anche per gli uomini. Si dice continuamente che questo o quel lavoro è inadatto per la donna, ma a che pro se al tempo stesso non le si addita altro campo di attività più conveniente? Fra i rami d'industria, o fra le manifatture dei rami industriali nei quali non dovrebbero essere occupate le ragazze, per il pericolo che minaccia la loro salute, specialmente per le loro funzioni sessuali, il dott. Hirt addita [1]: la preparazione dei colori, della carta da parati, della carta vetrata; la fabbricazione dei cappelli, la levigatura del vetro, la litografia, il cardare il lino, l’allargare il crine, la stagnatura delle lamiere di ferro, i lavori nei mulini e nelle seterie. Le ragazze dovrebbero occuparsi nei seguenti mestieri solo quando fossero messe in pratica le precauzioni necessarie (ventilazione, ecc.): nella preparazione delle carte da parati, delle maioliche, delle matite, degli olii eterei, dell’allume, del ferrocianuro di potassio, del bromo, del chinino, della soda, della paraffina, dell’ultramarino (veleni) delle carte colorate (contenenti sostanze venefiche) delle ostie, delle metacromotipie, dei fiammiferi di zolfo, del verde di Schweinfurt e dei fiori artificiali. Inoltre nel tagliare ed assortire i cenci, nello scegliere e dipingere le foglie di tabacco, nei cardare il cotone, nell’annaspare la lana e la seta, nella pulitura delle piume da coltroni, nello scegliere i peli dei pennelli, nell’imbiancare con lo zolfo i cappelli di paglia, nel vulcanizzare e liquefare il caoutchou, nel tingere e stampare le stoffe, nei dipingere i soldatini di piombo, nel fare i pacchetti di tabacco, nel verniciare le reti di filo di ferro, nel preparare gli specchi col mercurio, nel levigare gli aghi da cucire, le penne d'acciaio. [ per niente bello ] Non è bella cosa invero vedere donne anche gravide fare a gara con gli uomini per trasportare pesanti carri con materiali da costruzioni ferroviarie; o, nella fabbricazione delle case, far da manuali nel porgere calce e cemento, o trascinare pesanti carichi di pietre, o infine negli stabilimenti dove si lava il carbone e il minerale. La femminilità della donna scompare e viene calpestata sotto i piedi, come, dal canto loro, perdono gli uomini ogni virilità in varie specie di occupazioni menzionate. Sono questi i risultati dello sfruttamento e delle lotte sociali. [ le macchine, lo scopo dell’uomo e quello del capitale ] Lo scopo finale dev'essere di eliminare gli svantaggi cagionati dalle macchine, dagli utensili di lavoro perfezionati e dal moderno sistema di lavoro, ed al contrario di far godere a tutti i membri della società gli enormi vantaggi che essi hanno procurati all’umanità e che possono creare ancora in grado maggiore per mezzo di un’organizzazione corrispondente al lavoro dell’uomo. |
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[1] . Die gewerbliche Thätigkeit der Frauen.
[2] . Annali di statistica del regno di Sassonia del 1894. [3] . L’ispettore di fabbriche A. Redgrave tenne alla fine di dicembre del 1871 una conferenza a Bradford nella quale disse fra le altre cose: « Ciò che da qualche tempo mi ha colpito è stato il cambiamento delle fabbriche di lana. Prima erano affollate di donne e di bambini, ora sembra che le macchine facciano tutto. Un fabbricante mi diede le seguenti informazioni: Sotto il vecchio sistema io impiegavo 63 persone; dopo l'introduzione di macchine perfezionate ridussi la mano d'opera a 33; ed ora, mercé nuovi grandi cambiamenti, ho potuto ridurla da 33 a 13. In pochi anni è avvenuta così una riduzione del numero degli operai quasi dell'80%, mentre la massa dei prodotti è rimasta per lo meno la stessa ». Das Kapital di Carlo Marx contiene interessanti particolari su questo proposito. |
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