Archivio (comunque indiziario) di Bunker
t e s t i

FAX DI MAGGIO . 1995 .

Per
Mira Brtka.Biro za Balkanizaciju Umetnosti
Da
Ufficio Tecnico cr
Fax
Stara Pazova
Data
 3 maggio 1995
oggetto
balcanizzazione dell'arte?
pag.
 allegato: fax di Mauri e Tullio 

Cara Mira,
scusami se ho tardato a risponderti, ma ho avuto delle cose urgenti da fare, che mi hanno preso molto tempo e molta attenzione.
Mi chiedevi di Londra. Ti riferivi al fax inviato da Fabio Mauri e Tullio alla Smith's Galleries?
Per quello che ne so, la cosa è andata cosi: l'Istituto italiano di cultura ha organizzato una mostra di artisti italiani, curata da Miriam Mirolla; Mauri ha inviato dei suoi lavori, poi assieme a Tullio hanno spedito quell'avviso che è arrivato anche a voi.
In pratica si è trattato di un intervento da considerare come una vera e propria opera, e credo sia stata inserita anche nel catalogo - che però non abbiamo ancora ricevuto. 
Se invece intendevi alludere ad una antologia sull'arte ideologica, che sta preparando una galleria londinese (Janus Avivson - 73 Nortchurch Road - Islington -London n.l), ti posso dire che abbiamo inviato parecchio materiale documentario sugli Uffici - dove naturalmente c'è anche quello relativo alla Balcanizzazione ( e a tale proposito, sarebbe anche opportuno che gli arrivassero altre notizie proprio dalla Jugoslavia).
L'antologia che stanno preparando comprenderebbe il periodo 1960-oggi; per il resto non so altro (cosa sceglieranno di pubblicare, come e quanto ecc.)
Per quanto riguarda Roma e noi, tra qualche giorno sarà inaugurata una mostra documentaria delle attività delle gallerie romane e di alcune situazioni che si sono svolte appunto a Roma tra il 1969 e il 1979.
La mostra, curata da Daniela Lancioni si terrà alla galleria Nazionale. Purtroppo il periodo preso in esame taglia BUNKER e tutto quello che 'sfora' dal 1979.
Però, con Maurizio Benveduti (Tullio è indaffarato a curarsi e ti saluta) abbiamo intenzione di trovare una sede (anche provvisoria) all'Archivio BUNKER.
La cosa deve essere definita più dettagliatamente, ma è questione di qualche giorno e poi ti farò sapere.
A tale proposito ti saremmo riconoscenti se potrai recuperare le diapositive a colori della valigetta rossa, delle quali non avevamo i duplicati. Magari quando torni a Roma ricordatene, oppure inviale per lettera. E' possibile? Sarebbe comunque utile mantenersi sempre dei duplicati....

Riguardo noi, gli Uffici, intendo, è necessario convogliare autori anche di altre discipline per alimentare Bunker. Scrittori, giornalisti, filmaker, poeti etc., senza dimenticare che Bunker rimane coordinato dagli Uffici, ma è essenzialmente un archivio per raccogliere le osservazioni sullo stato attuale (prebellico) dell'arte, della società, dell'economia e della politica.
Solo sollecitando l'attenzione verso gli aspetti "bellici" dell'attualità e del quotidiano, del domestico, possiamo anche fornirci di un materiale stimolante capace (forse) di dare un contributo del tutto originale anche all'arte, anche alla pittura.
Attenzione: ritengo che l'idea della "balcanizzazione" è idea del tutto ironica e certamente non programmatica - poiché tale idea è adesso attuata proprio nelle forme sempre più generali di una "verticalizzazione" di ogni attività, di ogni manifestazione materiale e sociale, e anche estetica.
E' in questa verticalizzazione che consistono i vari integralismi (religiosi, geografici, etnici, professionali ecc.), ossia un movimento - generato da cosa? - che tende a distinguere, isolare e poggiare tutto su un unico e singolare basamento, dal quale poi ci si può appunto sviluppare solo in verticale.
Una esistenza, allora, precaria, in equilibrio.
Ma senza l'orizzontalità dell'architrave lo scenario che si apparecchia all'orizzonte è come un paesaggio di ruderi colonnati - piccole babeli rizzate dall'integrale sé stesso.
E tutto questo è proprio quanto si sta verificando; fino all'individualismo, fino all'equilibrio che conta solo su un punto d'appoggio e prega - può solo pregare - prega che quel punto non si sposti troppo bruscamente.
Ecco.
Bunker deve tener conto di tutto questo e poi muoversi liberamente, incontro alle intelligenze che stanno tenendo d'occhio proprio quei miseri appoggi sui quali ci siamo ridotti; per osservarne i vacillamenti, e magari dargli una spinta, certo solo critica, solo teorica, ma, nella critica, almeno rovinosa e senza speranza.
Perché, infine, è solo la disperazione che ci costringe a risolvere i problemi.
Allora BUNKER è un work-in-progres che può e deve andare avanti, come vuole e quanto vuole, fino alla catastrofe - sempre teorica (per quella pratica intanto ci stanno pensando gli altri).
Scusami se mi sono lasciato andare, ma è da troppo tempo che volevo scriverti.
Che dire, ancora?
Tullio ti saluta, e naturalmente anch'io. Un saluto anche a Grozdana, a tuo figlio e a tutti voi. Ciao.
cr


Sezione 5
 Bunker
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