LA DONNA E IL SOCIALISMO

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August Bebel . 1883 . ediz.1905
arteideologia raccolta supplementi
nomade n.14 Ottobre 2017
LA RIPRESA DELLE OSTILITÀ
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pagina
LA DONNA NEL PRESENTE . 4 . 2

ALTRI FRENI E IMPEDIMENTI AL MATRIMONIO . 2

Un altro fatto che ha molto peso nelle statistiche è che le donne raggiungono un’età più avanzata che gli uomini, e quindi abbiamo più vecchie che vecchi. Secondo il censimento del 1890 la proporzione numerica dei sessi, progredendo verso la vecchiaia, è la seguente:
Uomini
Donne
Eccedenza U
Eccedenza D
Al disotto dei 10 anni
5.993.681
5.996.226
27.455
-
Da 10 a 20 anni
5.104.751
5.110.093
-
5.342
da 20 a 30 anni
3.947.324
4.055.321
-
107.997
da 30 a 40 anni
3.090.174
3.216.704
-
126.530
da 40 a 50 anni
2.471.617
2.659.609
-
187.992
da 50 a 60 anni
1.826.951
2.041.377
-
214.426
da 60 a 70 anni
1.177.142
1391.227
-
214.085
da 70 anni in su
619.192
757.081
-
137.889
Totali
24.230.832
25.197.638
27.455
994.261
Questa tabella dimostra che fino al decimo anno il numero dei maschi sorpassa quello delle femmine, e ciò si basa sulle proporzioni delle nascite. Ovunque nascono più maschi che femmine, per esempio nell’Impero tedesco nacquero: [1]
nel 1872 su 100 femmine
106,2 maschi
nel 1878 su 100 femmine
105,9 maschi
nel 1884 su 100 femmine
106,2 maschi
nel 1891 su 100 femmine
106,2 maschi
nel 1900 su 100 femmine
106,0 maschi
Ma gli uomini muoiono più facilmente delle donne, e ciò anche nell’infanzia. Lo dimostra la tabella dove si vede che gia fra i 10 e i 20 anni il sesso femminile ha un'eccedenza sul maschile.
Su 100  femmine Nel 1872 morirono 107,0 maschi; nel 1878, 110,5; nel 1884, 109,2; nel 1888, 107,9; nel 1891, 107,9; nel 1900, 109,9.[2]
La tabella suddetta dimostra inoltre che nell’età da marito, fra i 20 e i 50 anni, le femminine sorpassano i maschi di 422519 persone, e dai 50 ai 70 e più in là ancora di 566400 persone. Una grande sproporzione vi è pure tra gl’individui vedovi e i divorziati.
Nel censimento del 1890 risultò: numero dei vedovi, 774967; numero delle vedove 2157870; delle vedove eccedenza delle vedove 1382903.
Di questi vedovi vi erano: dai 40 ai 60 anni, maschi 222288, femmine 842920; dai 60 anni in su: maschi 506319, femmine 1168712.
Il numero dei divorziati ammontava nel 1890 a 25271 maschi e 49601 femmine, e cioè: dai 40 ai 60 anni, maschi 13825, femmine 24842; dai 60 anni in su, maschi 4917, femmine 7244.
Queste cifre ci apprendono in primo luogo che le donne vedove e divorziate sono quasi escluse dal contrarre seconde nozze e ciò anche nell’età conveniente, poiché dai 15 ai 40 anni abbiamo 46362 vedovi e 156235 vedove, 6519 uomini divorziati e 17515 donne. Qui abbiamo in cifra la prova dello svantaggio che hanno le donne dal divorzio.
Fra i celibi vi erano nel 1890, dai 15 ai 40 anni, 5845933 maschi, e  5191453 femmine; dai 40 ai 60 anni, 375881 maschi, e 503406 femmine; dai 60 anni in su, 130154 maschi , e 230966 femmine.[3]
Fra gli scapoli dai 35 ai 40 anni il sesso maschile è superiore al femminile di 654480 persone, cosa che sembrerebbe assai favorevole per quest'ultimo. Ma gli uomini dai 15 ai 21 anni, ad eccezione di pochi, non possono ammogliarsi; ve n'erano 3590622 contro 3774025 donne. Lo stesso accade per gli uomini dai 21 ai 25 anni, che non sono nella maggior parte in condizioni di formarsi una famiglia. Intendiamo parlare dei militari, degli studenti, ecc., mentre per l’opposto le donne di quell’età sono in generale in condizioni adatte al matrimonio.
Se ammettiamo inoltre che un gran numero di uomini non s'ammoglia per molte svariate cause (il numero degli scapoli al di là dei 40 anni ammontava a 506035, cui debbono aggiungersi i vedovi e i divorziati; contro ad essi stanno 734372 zitelle, cui debbono aggiungersi ugualmente le vedove, le divorziate, cioè più di altri 2 milioni) si conclude che rispetto al matrimonio la condizione del sesso femminile è molto depressa. Gran numero di donne è costretto dalle contingenze attuali a non appagare la legittima soddisfazione degl'istinti naturali, mentre gli uomini cercano e trovano nella prostituzione un certo modo di ingannarli.

[ perdite di uomini ]

La posizione della donna diverrebbe tutt'altra, se con un completo sovvertimento delle nostre condizioni sociali si eliminassero gli ostacoli che impediscono a molte centinaia di migliaia di uomini di contrarre matrimonio.
Come abbiamo già osservato, l’emigrazione dà luogo ad una rilevante sproporzione dei sessi. Anche gli obblighi militari spingono molti giovani e i più vigorosi ad emigrare. Nel 1900 nel prospetto ufficiale della leva presentato al parlamento tedesco apparivano condannati per diserzione 135168 giovani, e 13055 erano ancora sotto processo per il medesimo reato.
Le cifre si riferiscono fino al 45° anno di età. La perdita che viene a soffrire la Germania per questa illecita emigrazione è importante. Particolarmente forte è l’emigrazione negli anni che seguono le grandi guerre e si potè riscontrare dopo il 1866 e dal 1871 al 1874.
Anche le disgrazie accidentali forniscono buon contingente di perdite d'uomini. Dal 1886 al 1900 il numero dei morti per infortuni nell’industria, nell'agricoltura, negli impieghi di stato e comunali ammontò a 90373, fra cui un piccolo numero di donne. Un'altra parte considerevole delle persone occupate in questi uffici diventa in seguito a disgrazie accidentali storpia o inabile a formarsi una famiglia; altri muoiono prematuramente lasciando dietro di se la famiglia nella miseria.
Grandi perdite di uomini sono dovute alla navigazione. Dai 1882 al principio del 1902 si persero 2440 navi con 3665 persone di equipaggio e 1241 passeggieri.
Se la società facesse un giusto apprezzamento del valore della vita umana - cosa che avverrebbe a preferenza in una società socialistica - potrebbe evitare gran numero di disgrazie, specialmente marittime. Per male applicata economia della classe degli intraprenditori molte vittime umane vengono sacrificate; altre invece sono vittime o della fretta o della stanchezza dopo il lavoro.

[ perdite di navi e uomini ]

La carne umana costa poco; se manca un operaio si supplisce con un altro. Specialmente nel campo della navigazione si precede in modo inumano.
Per le rivelazioni di Plimsoll al parlamento inglese è stato conosciuto che fra il 1870 e il 1880 per delittuosa avidità di guadagno numerosi bastimenti inetti alla navigazione venivano assicurati per grosse somme e, senza scrupoli di coscienza, esposti a sommergere col loro equipaggio al minimo accidente marittimo, al fine di riscuotere il premio di assicurazione.
Sono queste le cosiddette navi-feretro non sconosciute nemmeno in Germania. Non passa anno in cui gli uffici marittimi non debbano giudicare di molti disastri attribuendoli a vecchiaia della nave, a carico eccessivo, o alle cattive condizioni di navigabilità, a insufficiente armamento, o a diverse di queste cause riunite insieme.
Ma di una gran parte di queste navi naufragate non si può stabilire la causa della sommersione, poiché colano a fondo in alto mare e nessuno sopravvive per dare i particolari del disastro. E’ in questo campo che si pecca maggiormente.
Le misure di protezione dei naufraghi sulle coste sono ancora assai deficienti e imperfette, dovendosene l'istituzione quasi esclusivamente alla beneficenza privata. Sulle coste straniere il salvataggio è cosa addirittura sconfortante.
Una società che s'imponesse per primo compito l’uguaglianza generale, farebbe in modo che tutte queste disgrazie diventassero invece casi rari. Ma l’attuale sistema economico, che calcola gli uomini come numeri, per trarne il maggior profitto possibile, non di rado sacrifica una vita umana se può supporre di ricavarne un lontano vantaggio.
Tutti questi prospetti sul nostro stato sociale ed economico mostrano quanto la donna sia anch'essa interessata al massimo grado nel cambiamento delle condizioni sociali presenti. Se, per esempio, il servizio militare debba essere abbreviato o no, se l’esercito aumentato o diminuito, se si debba seguire una politica pacifica o bellicosa, se il trattamento dei soldati sia umano o no, ed in conseguenza se il numero dei suicidi e delle diserzioni aumenti o decresca, sono tutte questioni che riguardano così la donna come l’uomo.
Lo stesso è per le condizioni dell’agricoltura, dell’industria e del commercio, dove anche la donna trova ogni anno da occuparsi sempre più.
Le condizioni tristi e sfavorevoli nuocono alla donna come essere sessuale e sociale, le buone e soddisfacenti favoriscono anche lei.

[ disposizioni matrimoniali per i militari ]

Ma altri ostacoli rendono difficili i matrimoni o impossibili addirittura. Ad un numero considerevole di uomini è vietato di ammogliarsi.
Si condanna il celibato imposto dalla chiesa cattolica al clero, ma non si ha parola di disapprovazione per il numero molto maggiore dei soldati sottoposti alla stessa condanna. Agli ufficiali non basta per ammogliarsi il consenso dei loro superiori; essi hanno altre limitazioni sulla scelta della sposa, poiché si esige che la donna possieda un certo patrimonio. Nel 1889 il corpo degli ufficiali austriaci ottenne un miglioramento che fece aumentare di prezzo l’ufficiale come candidato al matrimonio.
Il capitano al disopra dei 30 anni vale 8000 fiorini; se al disotto dei 30 anni, difficilmente potrà prendere moglie, a meno che questa non possieda 30000 fiorini di dote. L'ufficiale che voleva ammogliarsi doveva finora, passati i 30 anni, provare di avere un patrimonio di 12000 fiorini, ovvero una rendita di 600 fiorini, e, non ostante questa rendita esigua, si chiudeva a volte un occhio e si accordavano facilitazioni.
Le nuove prescrizioni sono più severe. Il capitano sotto i 30 anni deve rilasciare una cauzione di 30000 fiorini; al di sopra dei 30 anni, di 20000 fiorini; l’ufficiale di stato maggiore, fino al grado di colonnello, 16000 fiorini, così che solo la quarta parte degli ufficiali può essere in grado di prender moglie senza grazia speciale. Dalla sposa poi si esige una vita anteriore al matrimonio illibata ed una posizione sociale adeguata a quella del marito. Questo per gli ufficiali dell’esercito e per i medici militari.
Per gli altri impiegati militari col grado di ufficiali, le nuove disposizioni matrimoniali sono più miti; per gli ufficiali di stato maggiore in genere invece sono più severe ancora. Questi non potranno d’ora innanzi prender più moglie. Il capitano al disotto dei 30 anni deve presentare una cauzione di 36000 fiorini; al disopra dei 30 di 24000.
In Germania dopo il 1902 le principali disposizioni in vigore sono le seguenti: il permesso al matrimonio ad un ufficiale dell’esercito, o del corpo sanitario, con tenue stipendio, come quello di capitano di prima classe, sarà accordato soltanto quando si sia prima comprovato ch'egli possegga il seguente reddito: per un capitano di seconda classe, o per un ufficiale di distretto della gendarmeria di campagna, con uno stipendio di 4500 marchi, una rendita annua di 1500 marchi; per un ufficiale di distretto della gendarmeria di campagna con uno stipendio di 3300 marchi, una rendita annua di 2100 marchi; per un tenente di prima classe od un luogotenente, 2500 marchi annui. Anche il corpo dei sottufficiali è, riguardo al matrimonio soggetto ad ostacoli ed ha bisogno dell’autorizzazione dei superiori.
Abbiamo qui una prova degli ostacoli che lo stato mette al matrimonio.

[ età matura ]

In generale l’opinione pubblica stima che l’uomo sotto ai 24 o ai 25 anni non debba sposarsi, e ciò in considerazione del fatto che non prima di questa età si acquista di regola l’indipendenza civile.
Solo nelle classi che trovansi nel caso di non doversi prima formare una posizione, come nella classe dei nobili, l’uomo può sposare a 18 o 19 anni e la donna a 15 o 16. Il principe regnante esce di minorità a 18 anni ed è ritenuto pienamente capace di governare anche un vasto impero. I miseri mortali raggiungono la maggiorità solo a 21 anni.
Questa diversità di opinioni sull’età adatta per il matrimonio mostra che sono tenute in considerazione solo le condizioni sociali e non si tien conto dell’uomo come essere naturale. Ma l’istinto naturale non è legato a determinate condizioni sociali né ai conseguenziali pregiudizi, e tosto che l’uomo giunge a maturità l’istinto naturale si fa sentire in tutta la sua violenza.
L'epoca della maturità dipende dal clima, dall’individuo, dal sistema di vita. Nella zona torrida la donna vi giunge a nove o dieci anni, e non di rado s'incontrano fanciulle che già a questa età cullano un figliuoletto nelle braccia, ma a 25 o 30 anni sono sfiorite.
Nella zona temperata la maturità è raggiunta a 14 o 15 anni, o anche più tardi.
Ma vi è differenza fra le giovanette di campagna e di città. Nelle campagnuole sane, robuste, che lavorano alacremente, le mestruazioni si iniziano più tardi che non nelle nostre signorine che mangiano poco, di temperamento molle, nervose, eteree. Nelle prime la maturità si compie in generale senza disturbi; nelle seconde, lo sviluppo normale è un'eccezione. Si manifestano fenomeni morbosi di ogni genere, che non di rado fanno disperare il medico.
Quante volte non è questi obbligato a dichiarare che il matrimonio sarebbe il solo mezzo di cura? Ma come applicarlo? Ostacoli insormontabili vi si oppongono. Tutto ciò addita che il cambiamento deve cercarsi in un'educazione fisica e morale che crei un sistema di vita e di occupazioni totalmente differente; cosa possibile solo in condizioni sociali del tutto diverse.

[ immagini erotiche ]

Le nostre condizioni sociali hanno generato una profonda contraddizione fra l'uomo come ente naturale e l’uomo come ente sociale, che in nessun'epoca fu mai così palese come nella presente e che dà origine a innumerevoli inconvenienti e malattie, che colpiscono più profondamente il sesso femminile: In primo luogo, perché il suo organismo è più strettamente collegato con le funzioni generative di quanto sia quello dell’uomo, e di queste funzioni risente l'influenza (per esempio nella regolarità delle mestruazioni); in secondo luogo, perché alla donna si oppongono i maggiori ostacoli per soddisfare in modo naturale i suoi istiunti sessuali. Il contrasto fra lo stimolo naturale e gl’impedimenti creati dalla società conduce a vizi occulti, contro natura, a dissolutezze che rovinano gli organismi meno resistenti, e purtroppo siffatto genere di soddisfazioni vengono oggidì vergognosamente incoraggiate.
Nelle quarte pagine dei giornali più diffusi si lodano certi prodotti che vengono raccomandati al pubblico, e a preferenza alle classi di persone meglio provvedute, perché, i prezzi sono così elevati da non essere per tutte le borse. Insieme con questi annunzi si raccomandano ad ambedue i sessi fotografie oscene (specialmente alcune collezioni), opere in versi e in prosa altrettanto scandalose, il cui titolo è già fatto per eccitare i sensi e dovrebbe provocare l’intervento della polizia e delle autorità giudiziarie. Ma queste hanno troppo da fare con la democrazia sociale, che rovina civiltà, matrimonio e famiglia.
Una parte della nostra letteratura romantica lavora nello stesso campo. E’ da meravigliare che i pervertimenti sessuali, eccitati anche ad arte, non arrivino al grado di una vera malattia sociale.
La vita oziosa e lasciva di molte donne delle classi agiate, gli eccitamenti nervosi procurati coi mezzi più raffinati, l’eccesso di nutrizione, tutto ciò che forma una specie di godimento artistico e viene coltivato in alcune nature come i fiori di serra, è considerato dal sesso femminile, che soffre di ipertrofia di sentimento e di sovreccitazione nervosa, come ottimo mezzo di divertimento e di educazione, aumenta gli stimoli sessuali e conduce ad eccessi.

[ macchina da cucire ed eccitazione sessuale ]

Nella povera gente alcuni generi di occupazione, specialmente di natura sedentaria, favoriscono l’afflusso del sangue agli organi del basso ventre e provocano eccitamenti sessuali. Una delle occupazioni più pericolose in questo senso è la macchina da cucire, oggi tanto comune.
Essa ha un'azione così dannosa che con 10 o 12 ore di lavoro giornaliero in pochi anni l’organismo più vigoroso viene esaurito. Sono pure eccitamenti al disopra del normale il lungo soggiorno in ambienti ad alta temperatura, per esempio nelle raffinerie di zucchero, dove s'imbiancano le tele, dove si stampano le stoffe, dove si lavora di notte alla luce del gaz, nei locali affollati, specie dove vi è promiscuità di sessi.
Ecco una serie di fatti che fa emergere quanto vi sia di irrazionale, d'insalubre nelle nostre condizioni attuali.

Ma questi mali, profondamente radicati, non si sradicano né con le prediche morali, né con i palliativi adoperati dai ciarlatani sociali e religiosi. Il male dev'essere estirpato alla radice. Si tratta di creare sistemi di vita e di occupazione sani e secondo natura, e di procurare soddisfazioni naturali agl’istinti sani e naturali.

[ inganno e frode ]

Per l’uomo non sussistono tanti riguardi come per la donna. La sua posizione di dominatore gli consente la libera scelta in amore, almeno finché alcuni impedimenti sociali non glielo impediscano. La natura del matrimonio, come mezzo di crearsi una posizione, il soprannumero delle donne, i costumi impediscono alla donna di manifestare i suoi desideri e la costringono ad attendere di essere cercata. In generate essa si attacca subito, tosto che le si presenta l’occasione, all’uomo che la salva dal bando e dall'abbandono in cui sono tenute le povere vecchie zitelle, e spesso guarda con disprezzo quella delle sue consorelle che, avendo tanto senso di dignità da non vendersi al primo venuto in una specie di prostituzione coniugale, preferisce percorrere sola l’aspro cammino della vita. Ma anche l’uomo che vuole soddisfare col matrimonio il suo bisogno d'amore è vincolato da ostacoli sociali.
Egli deve porsi il quesito: Posso io mantenere una moglie e gli eventuali figliuoli senza preoccupazioni di sorta? Quanto più ideali sono le sue vedute sul matrimonio e quanto maggiormente è deciso di sposare solo per amore, tanto più seriamente dovrà porsi il suddetto quesito.
Per molti, nelle attuali condizioni di guadagno e di proprietà, la risposta affermativa è cosa impossibile, e preferiscono rimanere scapoli. Altri, meno coscenziosi, non guardano tanto pel sottile. Migliaia di uomini solo relativamente tardi giungono ad una posizione indipendente adeguata alle loro pretese, e possono mantenere una moglie secondo il loro stato solo se questa possiede un patrimonio. Certo molti giovani hanno un concetto esagerato della così detta vita secondo il loro stato, ma essi non ignorano ancora che, in conseguenza della falsa educazione e delle abitudini contratte, molte mogli avanzano pretese che di gran lunga superano le loro forze.
Le donne buone, di modeste pretese, non sono spesso da loro conosciute, perché si tengono indietro e non sono da trovarsi là dove per solito si cercano le mogli. E le altre che essi incontrano sono per lo più quelle che con lo splendore dell'apparenza esterna cercano di conquistare il marito e d'ingannarlo sulle loro qualità fisiche e sulla loro posizione materiale. E gli allettamenti di ogni specie sono spiegati con tanco più zelo, quanto più le donne invecchiano ed hanno fretta di maritarsi.
Se ad una di queste donne riesce di conquistare un marito, essa è tanto avvezza ai divertimenti, al lusso, allo sfarzo ed ai piaceri dispendiosi, che non può farne a meno maritandosi. In questo caso si scava un abisso per il marito, tanto che molti preferiscono di non cogliere il fiore che nasce sull'orlo di questo per recidere il quale si rischia di rompersi l'osso del collo.
Amano meglio andar soli per il loro cammino , cercando godimento e piacere sotto l’usbergo della loro libertà. L'inganno e la frode regnano in tutti i rapporti della società civile; nessuna meraviglia dunque che siano applicati anche nei matrimoni e che quando riescono, mettano entrambi i coniugi in gravi disaccordi.
Secondo Ansell, in Inghilterra dal 1840 al 1870 la media dell’età in cui le persone colte e indipendenti contrassero matrimonio fu di 29,95 circa; dopo di allora si è innalzata. Dal 1880 al 1885 l’età del matrimonio per le seguenti professioni fu in media:
Nei minatori, anni 23,56
Negli operai delle fabbriche di tessitura, anni 23,88
Nei calzolai e sarti, anni 24,42
Negli operai scelti, anni 24,85
Nei giornalieri, anni 25,06
Nei commessi di negozio, anni 25,75
Nei commercianti al minuto, anni 26,17
Nei coloni e loro figli, anni 28,73
Nelle persone indipendenti e civili, 30,72.
Da queste cifre ricaviamo come la posizione sociale influisca sul matrimonio.
Il numero degli uomini tenuti lontani dal matrimonio per motivi svariati aumenta sempre più, e sono a preferenza quelli che occupano i così detti impieghi elevati che non si ammogliano, sia per le esagerate esigenze del matrimonio, sia perché trovano soddisfazioni al di fuori del matrimonio.
Inoltre sono sfavorevoli per le donne i luoghi dove sono molti pensionati con le loro famiglie, ma pochi giovani. Qui aumenta il numero delle donne che non possono sposarsi al 20, al 30 % od anche più. La mancanza di candidati al matrimonio colpisce soprattutto quelle donne che, in conseguenza della loro posizione sociale, hanno grandi pretese, ma non possono offrire al marito la dote di cui egli va in cerca.

[ matrimonio, tempo libero, associazioni femminili borghesi ]

Questo concerne principalmente i membri femminili delle famiglie che vivono agiatamente per guadagni professionali, ma sprovviste di patrimonio. La vita di queste donne è la più triste che dir si possa e sono esse che costituiscono le concorrenti più temute delle ricamatrici, delle cucitrici di biancheria, delle fabbricatrici di fiori artificiali, delle modiste, delle guantaie, delle cucitrici di cappelli di paglia, in altre parole di tutti i rami di lavoro che si compiono a preferenza nelle proprie abitazioni. Queste signore lavorano per un prezzo minimo, perché spesso non si tratta di sopperire completamente ai propri bisogni, ma di supplire alle spese del vestiario e degli oggetti di lusso.
L'intraprenditore stimola la concorrenza di queste signore per potere diminuire alle povere proletarie la mercede del lavoro e cavar loro l’ultima goccia di sangue, riducendole, per l'eccessiva tensione delle forze, all'esaurimento. Anche molte mogli d'impiegati mal retribuiti e che non possono offrir loro le agiatezze del loro stato, utilizzano il tempo libero in questo genere di concorrenza, che si aggrava barbaramente sugli strati delle proletarie.
L'attività dispiegata dalle associazioni femminili della borghesia per elevare il lavoro della donna e permetterle uffici più alti è diretta principalmente a migliorare le classi elevate; e per potere raggiungere più facilmente il successo, si pensa sempre alla protezione di dame altolocate. Le donne borghesi non fanno che imitare l’esempio degli uomini che ugualmente amano tal genere di protettorato e si riscaldano per ideali che possono avere qualche successo ni piccolo, non mai in grande. E’ un lavoro di Sisifo che inganna sé stessi e gli altri sulla necessità di riforme radicali.
Quell'alto protettorato condanna come delitto ogni dubbio sulla razionalità dei principi del nostro organamento politico e sociale. La natura conservatrice di questi ideali impedisce le cosidetti tendenze distruggitrici.
Allorché a Berlino nel Frauentag nella primavera del 1894 fu dalla minoranza espresso il desiderio che le donne borghesi dovessero progredire di pari passo con le proletarie, cioè a dire con le democratiche sociali, si elevò dalla maggioranza una tempesta d'indignazione.
E’ difficile precisare il numero delle donne che per le ragioni riferite debbono rinunziare alla vita matrimoniale. L’eccedenza di donne che possiede la Germania differisce nelle varie province come differisce nell'età. Dal censimento del 1890 per esempio risulta:

[4]
Dai 15 ai 40 anni dunqne l’eccedenza delle donne sugli nomini in Germania è del 2,7%, e siccome vi sono di queste età 9429720 abitanti uomini e 9682454 donne, abbiamo un soprannumero di queste di 252734.
Nelle stesse quattro categorie di età in altri paesi la proporzione numerica fra i due sessi è la seguente:

[5]

Noi vediamo che in quasi tutti i paesi di eguale o simile struttura economica esistono identiche condizioni riguardo alla proporzione numerica dei sessi secondo le varie categorie di età. Abbiamo dunque dappertutto un'eccedenza di donne che, fatta anche astrazione delle altre cause accennate, non hanno prospettiva di matrimonio.
Che cosa ne dicono coloro che ricusano gli sforzi delle donne per emanciparsi e conquistare la parificazione dei diritti, e vogliono relegarle nel matrimonio e nella vita domestica? Non dipende da cattiva volontà della donna se spesso non riesca a maritarsi.
Ma che cosa avviene di queste vittime delle nostre condizioni sociali? La vendetta della natura offesa e ferita si estrinseca sui tratti fisici e morali delle così dette vecchie zitelle come dei vecchi scapoli asceti di tutti i paesi e di tutti i climi, che si distinguono dagli altri uomini e sono documento dell’influenza violenta e perniciosa degli istinti naturali repressi. La ninfomania e le molteplici forme isteriche hanno la stessa origine. A crisi isteriche conducono il malcontento di unirsi con un uomo che non si ama, causa ancora di sterilità.

[ dissoluzioni del matrimonio borghese come della società ]

Ecco nei tratti principali la vita coniugale di oggi ed i suoi effetti.
Per concludere: Il matrimonio è una istituzione collegata stoltamente con le attuali condizioni sociali, e con esse vive e muore, Ma il matrimonio è in decadenza e in dissoluzione precisamente come la società borghese stessa. Che cosa possiamo dunque stabilire sul matrimonio borghese?
1. Il numero delle nascite dei figli legittimi va relativamente diminuendo, non ostante l’aumento complessivo della popolazione, ciò che prova il peggioramento della vita di famiglia.
2. Il numero dei divorzi aumenta più che non cresca la popolazione e nella maggioranza dei casi sono le donne che ne fanno domanda, sebbene siano quelle che ne soffrano le conseguenze economicamente e socialmente. Ciò indica che aumentano i fattori che contribuiscono a dissolvere e distruggere il matrimonio.
3. Il numero dei matrimoni diminuisce quantunque aumenti la popolazione, ciò che prova che il matrimonio agli occhi di molti non corrisponde più allo scopo sociale e morale, ha perduto pregio e dà luogo a preoccupazioni.
4. In quasi tutte le nazioni civili esiste una sproporzione numerica dei sessi a sfavore del femminile, non cagionata dalle nascite - poiché nascono in media più maschi che femmine - ma dovuto a cause sociali e politiche.
Poiché tutte queste circostanze contro natura e sfavorevoli a preferenza alla donna sono dovute alla società borghese e, perdurando, peggiorerebbero sempre più, questa si dimostra inetta ad impedire i danni accennati e ad emancipare la donna.
E’ quindi necessario un altro ordinamento sociale.

[segue nel prossimo Almanacco]

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[1] - Annali statistici del regno gennanico. Anno 1893 e 1902.
[2] - Loc. cit.
[3] - Statistica del regno germanico. Nuovo seguito. Vol. 68. Censimento del 1 dicembre 1890. Edita dall'ufficio  imperiale di Statistica.
[4] - Statistica del regno germanico. Nuovo seguito, vol. 68, p. 40.
[5] - Statistica del regno germanico. Nuovo seguito, vol. 68, p. 46.