LA DONNA E IL SOCIALISMO

2
August Bebel . 1883 . ediz. il. 1905
arteideologia raccolta supplementi
made n.22 Luglio 2024
LA RIPRESA DELLE OSTILITÀ
9
pagina
LA DONNA NEL PRESENTE . 10. 2
[seguente]

LA SOCIALIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ .

[ mancata cura del suolo e inondazioni ]

Nelle vicinanze di Weissenfels, 7,5 ettari e mezzo di prati bene irrigati diedero 480 quintali di fieno, mentre 5 ettari vicini di prati non irrigati della stessa qualità diedero soltanto 32 quintali. I primi avevano dato in proporzione ai secondi un reddito dieci volte maggiore. Presso Resa in Sassonia, 65 acri di prati irrigati produssero un aumento di rendita netta da 5850 marchi a 11.100 marchi. Le grosse spese d'impianto portarono il loro frutto. Ma vi sono in Germania, oltre della Marca, altre vaste contrade il cui suolo sabbioso fornisce una discreta rendita se l’estate è molto umida. Queste contrade solcate da canali, irrigate e migliorate nella qualità della terra, darebbero in breve tempo una rendita dieci o quindici volte maggiore. In Ispagna esistono terreni i quali, bene irrigati, diedero 37 volte la rendita di altri non irrigati. Conducete dunque l'acqua e nuove quantità di alimenti spunteranno dal suolo.
Dove sono i privati, gli Stati che possano fare ciò che è necessario? Quando finalmente uno Stato, per le amare esperienze di decenni, cede alle proteste violente dei danneggiati da ogni possibile calamita, dopo che milioni di oggetti di valore sono stati rovinati, esso procede con cautela e circospezione. Gli parrebbe già troppo se dovesse abbandonare l’idea di costruire caserme per mantenere alcuni reggimenti. E quando si « aiutano troppo gli uni », vengono gli altri che chiedono ugualmente aiuto.
« Chi s'aiuta il ciel l'aiuta », così dice il credo borghese. Ognuno per sé, nessuno per tutti. Non passa quasi anno in cui non avvengano nelle diverse province e nei diversi Stati germanici una o più inondazioni cagionate dallo straripamento di ruscelli, di fiumi, di torrenti. Estesi tratti di suolo fertile vengono portati via dalla forza delle acque; altri sono coperti di sabbia, di sassi, di macerie, resi sterili per anni o per sempre.

Intere piantagioni di alberi fruttiferi, ai quali occorrono diecine danni per sviluppare, vengono sradicate. Case, ponti, strade, dighe sono distrutte dall’acqua; strade ferrate rovinate, vite umane sacrificate, il bestiame decimato, i miglioramenti del suolo distrutti del pari che le semenze. Non si coltivano, o si coltivano solo con piante di poco valore, vaste estensioni di terreni esposte al pericolo di essere inondate per non essere sempre soggetti a nuovi danni.
D'altra parte il pericolo d'inondazione viene aumentato dalle modificazioni non adatte nel corso dei fiumi e dei torrenti per interessi unilaterali, perché presso questi fiumi e torrenti si costruisce forse qualche casa nell’interesse del commercio e del traffico. La grande distruzione delle foreste sulle montagne per opera per opera speciale dei proprietari privati, aumenta questi pericoli.
Si dice che si deve all'insensata distruzione delle foreste, a scopo di lucro, il sensibile deterioramento del clima e la decrescenza della fertilità delle province della Prussia, della Pomerania, della Carinzia, della Stiria, dell’Italia, della Francia., della Spagna, ecc.
Le frequenti inondazioni sono la conseguenza della distruzione dei boschi sulle montagne. Le inondazioni del Reno, dell'Oder e della Vistola vengono ascritte alla distruzione delle foreste della Svizzera, della Galizia e della Polonia. Alla stessa causa si devono attribuire le frequenti inondazioni in Italia, specialmente del Po. Col diboscamento delle alpi Carniche, è essenzialmente peggiorato il clima di Trieste e di Venezia; per la stessa causa hanno perduto la maggior parte della loro fertilità Madera, vaste regioni della Spagna, le province più ubertose della Russia ed estesi territori un tempo sì prosperosi dell'Asia occidentale.

[ l’attuale regime del suolo e l’unico compito della nuova società ]

S'intende che tutti questi gravi problemi non possono essere risolti in un batter d'occhio, ma la nuova società applicherà tutti i suoi poteri per venirne a capo, perché suo unico compito sarà di sciogliere l problemi della civiltà e di non tollerare ostacolo di sorta. Essa, nel corso del tempo, creerà opere e scioglierà problemi ai quali la società presente non può pensare, senza esser colta da vertigini.
L’amministrazione comune della terra si organizzerà più favorevolmente con le misure sopra indicate e simili.
Agli argomenti già discussi per il maggiore sfruttamento del suolo se ne aggiungono altri. Oggi molte miglia quadrate di suolo vengono coltivate a patate per essere convertite in quantità enormi di acquavite, consumate quasi esclusivamente dalla popolazione povera, che vive nella ristrettezza e nella miseria. L'acquavite è il solo eccitante, la bevanda che scaccia i cattivi pensieri che il popolo possa procurarsi. Per gli uomini civili della nuova società il consumo d'acquavite sparisce; e il suolo e le forze lavoratrici saranno consacrati alla produzione di alimenti più sani. Fu già accennato anche alla coltivazione delle barbabietole e alla fabbricazione dello zucchero per esportazione. Più di 400.000 ettari del miglior terreno da grano vengono da noi impiegati per la coltivazione delle barbabietole, per provvedere di zucchero l'Inghilterra, la Svizzera, gli Stati Uniti, ecc. Concorrenza che subiscono i paesi favoriti dal clima per coltivare la canna da zucchero.
L’esercito, la produzione diffusa, il traffico, l’agricoltura ecc., richiedono milioni di cavalli ed un'estensione di terreno corrispondente per l’alimentazione e l’allevamento dei puledri. La radicale trasformazione delle condizioni sociali e politiche renderà libera in avvenire la più gran parte della superficie di terreno richiesta per questi scopi, e saranno di nuovo a disposizione grandi estensioni e molte forze lavoratrici.
Sono stati di recente sottratti all'agricoltura molti chilometri quadrati di suolo e abbattute intere località perché le nuove armi da fuoco di lunga portata e la nuova strategia militare rendono indispensabili grandi piazze d’armi e campi da tiro su cui interi corpi d'armata possano manovrare. Ciò pure cesserà in avvenire.
Il regime del suolo, delle foreste e delle acque è già da molto tempo argomento di discussione e di una letteratura estesissima. Nessun campo è rimasto escluso. Il regime forestale, l’irrigazione e il prosciugamento, la coltivazione delle piante di alto fusto, dei cereali e delle piante da bulbo, dei legumi, delle frutta, dei fiori, delle piante alimentari per l’allevamento del bestiame, per i pascoli, l’allevamento razionale del bestiame, dei pesci, dei volatili, delle api, i concimi e gli ingrassi, il consumo delle scorie nell’economia domestica e nell’industria, l’analisi chimica del suolo e la sua applicazione razionale per questa o quella coltivazione, la qualità delle sementi, le macchine e gli utensili, le convenienti costruzioni per uso agricolo di ogni specie, le condizioni di temperatura, ecc., tutto ciò è compreso nel campo delle discussioni e delle ricerche scientifiche. Non passa gioino che non si facciano nuove scoperte ed esperienze, che hanno per conseguenza miglioramenti e progressi nell'uno o nell'altro dei diversi campi.

[ agronomia scientifica ed emancipazione rurale ]

L’agronomia è diventata dal tempo di Thaere di Liebig una scienza, anzi una delle prime e più importanti scienze ed ha raggiunto una diffusione ed un’elevatezza, come pochi rami di attività produttiva hanno mai raggiunto. Ma se paragoniamo questa immensa quantità di progressi di ogni specie con lo stato reale della nostra agricoltura, si deve riconoscere che finora solo una piccola parte dei possidenti privati è stata in caso di profittare in qualche modo dei progressi ; e tutti curano soltanto il loro interesse privato senza riguardo al bene comune. Molti dei nostri agricoltori, si può dire il 99 ‰, non sono in condizione di potere usufruire dei vantaggi e dei progressi che la scienza e la meccanica offrono loro. Mancano i mezzi o le condizioni,
o gli uni e le altre.
La nuova società troverà invece un campo teoreticamente e praticamente bene preparato, sul quale non avrà altro bisogno se non di organizzare per ottenere i più grandiosi risultati.
Mentre anche in circoli socialistici viene qua e là manifestata l’opinione che la piccola industria possa, per zelo personale del suo direttore e dei suoi dipendenti, intraprendere la concorrenza con la grande industria, nei circoli competenti si è già da lungo tempo di altra opinione. Per quanto il contadino possa produrre ciò che vuole con eccessiva fatica sua e dei suoi dipendenti, dal punto di vista dell'uomo borghese la sua condizione è sempre da compiangere. Il massimo che egli possa produrre con fatica e privazioni estremo è sorpassato dalla tecnica moderna e dalla scienza della formazione del suolo. Più che ogni altra cosa, l’applicazione della tecnica e della scienza è capace d'innalzare anche il contadino fino ad essere un uomo civile, mentre oggi egli è schiavo della sua proprietà, ed ilota del suo creditore.

[ agricoltura con macchine ed elettricità ]

I vantaggi che offre la grande industria, razionalmente applicata, nell’economia rurale sono immensi. In primo luogo ciò significa una considerevole estensione di terreno da sfruttare, perché sparisce il gran numero delle vie carrozzabili e dei sentieri, e la linea di confine che richiede il possesso parcellare. Con l’abolizione di quest'ultimo viene risparmiata una notevole quantità di tempo. Cinquanta individui occupati nella grande industria possono – fatta astrazione dai mezzi di lavorazione razionali da essi impiegati – eseguire molto più di cinquanta persone occupate nella piccola industria.
Solo la grande industria rende possibile la combinazione e la direzione delle forze lavoratrici nel modo più conveniente. A ciò si aggiungano i grandi vantaggi dell’applicazione e dell'utilizzazione di tutte le macchine immaginabili e il miglioramento di tutte le istituzioni, l’allevamento più razionale del bestiame e dei volatili. Soprattutto l’applicazione dell'elettricità offre vantaggi nell’agricoltura che sorpassano ogni altro metodo di lavorazione.
In un'opera intitolata: Der Aufschwung unseres Landwirthschaftsberebs durch Verbilligung der Productionskosten. Eine Untersuchung über den Dienst den Maschinentechnik und Elektrizitätt der Landwirthschaft bieten, l’autore [1] fa il calcolo dell’amministrazione di un grande possesso. Egli stabilisce che, con l’introduzione di macchine, si possa ottenere un risparmio di più di 5000 giorni di lavoro di cavalli; e, con la spesa di circa 12.000 marchi, ovvero 48 marchi per ettaro, si abbia un minore dispendio per ottenere il prodotto, senza considerare l'aumento delle rendite per la coltivazione intensiva e più esatta ottenuta con le macchine.
L’aumento della rendita del raccolto in granaglie ascese, con la cultura intensiva, dal 20 al 40%. Ma, anche ammettendo in media soltanto il 20%, risulta nel fondo in questione una rendita maggiore di 55,45 marchi per ettaro, ciò che ascende, col risparmio già menzionato, a 103,45 marchi per ettaro. Supponendo il prezzo dell'ettaro di soli 800 marchi, si avrebbe un guadagno extra del 13,5. Si tratterebbe dunque di procurare i mezzi elettrici necessari con l’aiuto dei quali mantenere l’industria. Possono allora essere messe in opera non solo tutte le macchine, che in generale vengono applicate, ma bensì il riscaldamento e l’illuminazione. Quali sono gli istrumenti di lavorazione nei quali già oggi la forza motrice elettrica viene applicata? Gli aratri, le macchine per seminare, le trebbiatrici, le falci da grano e da erbe, le macchine per selezionare la semenza, i mulini da tritello di grano, le macchine per tosare le pecore, per fare il siero, per spaccare la legna, i mulini da concime, i distributori di concime, le macchine per rivoltare il fieno, per raccogliere le patate e le rape, per estrarre le rape dal suolo, per mungere, per covare artificialmente. Con l’aiuto di apparecchi elettrici si illuminano oltre le abitazioni e le strade, le stalle e i granai, le cantine, i magazzini ed altri fabbricati e, se la necessità lo richiedesse, si potrebbe anche mietere di notte.
Mack calcola che con l’introduzione dell'elettricità in tutte le industrie agricole si risparmierebbero due terzi degli animali da lavoro fin qui impiegati (uguale a 1.741.300 capi di bestiame); ciò che costituirebbe un guadagno netto di 1.002.989.000 marchi. Sottraendo da ciò le spese per la forza elettrica, rimarrebbe un risparmio netto di 741.794.000 marchi all'anno.
L'aratro a vapore di Fowler con due locomotive compound, richiede per essere convenientemente utilizzato un'area di 5.000 ettari, cioè più che la superficie della maggior parte dei comuni rurali. Si calcola, per esempio, che se il terreno coltivabile esistente nell’anno 1895 fosse stato lavorato con l’applicazione delle diverse macchine e di tutti gli altri vantaggi, si sarebbe ottenuto un risparmio di 1.600 milioni di marchi. Se in Germania si combattessero con risultato le malattie dei grani, ciò basterebbe per rendere superflua dalla Russia. [2]

[ manutenzione del terreno e scelta delle sementi ]

Nell’opuscolo Unsere Wiesen und Feldunkräuten del dott. Sonnenberg a Worms, viene comunicato che, secondo un’inchiesta ufficiale, in Baviera l’agricoltura bavarese ha una perdita di raccolto del 30% annuo a causa dei danni prodotti dalle cattive erbe nei campi. Su due superficie di quattro metri quadrati di terreno, delle quali l'una era infestata da cattive erbe e l’altra libera, Rowatzki trovò i seguenti risultati:

Steli
Grani
Paglia
Nella superficie infestata
216
180
239
gr.
Nella superficie libera
423
528
1077
gr.

L’amministrazione della fattoria di Schniftenberg nel Palatinato dà i risultati di quanto si può ottenere con una lavorazione razionale del suolo. Nel 1884 essa passo nelle mani di un nuovo fattore che, nel corso di otto anni, ne trasse il triplo e il quadruplo del predecessore.[3] La detta fattoria, situata 320 metri sopra il livello del mare, e di una superficie di 286 jugeri, tra i quali solo 18 di praterie, è costituita da un terreno di poco valore: 30 jugeri sono sabbiosi, 60 sassosi, 55 di argilla sabbiosa e 123 di argilla paludosa. Il nuovo sistema di lavorazione ottenne risultati sorprendenti. Le rendite dei raccolti aumentarono di anno in anno e questo aumento, nel periodo dal 1884 al 1892, fu il seguente. La proprietà rese per ogni iugero:

1884
1892
Segala
7,75
quintali
19,50
quintali
Frumento
3,50
»
15,30
»
Orzo
12,00
»
18,35
»
Avena
7,00
»
18,85
»

L'adiacente comune di Kriegsfeld, testimone di questo sorprendente sviluppo, seguì l’esempio e ottenne risultati consimili.
Nel detto comune per ogni jugero aumentò in media:

1884
1892
Frumento
10 - 12
quintali
13 - 18
quintali
Segala
12 - 15
»
15 - 20
»
Avena
7 - 9
»
14 - 22 e 24
»
Orzo
9 - 11
»
18 - 22
»

Questi risultati sono sufficienti.
Il dott. von Rümker, professore all'istituto agrario dell'università di Breslavia, dichiara che in Germania manca quasi del tutto un istituto di economia delle sostanze nutritive del suolo. La semina, come la coltivazione si compiono spesso solo meccanicamente, spensieratamente e con istrumenti così imperfetti e disadatti che il profitto rimane minimo. Gli agricoltori tedeschi non eseguiscono neanche il facile lavoro di una scelta razionale delle semenze. Rümker dimostra nella seguente tabella in quale maniera, con la scelta della semenza, si potrebbe aumentare la rendita per ogni ettaro.

Resa a semina non scelta per ettaro in Kg.
Resa a semina scelta per ettaro in Kg.
Resa mag-giore dei terreni a semina scelta in Kg.
Il frumento forniva
Raccolto complessivo 8000 10800 + 2.800
Grano 1668 2885 + 1.217
Paglia e scorie 6332 7915 + 1.583
Peso di un ettolitro
del raccolto in Kg.
77,2 78,7 + 1,5

La rendita maggiore per la scelta della semenza dunque, secondo la tabella, a 1.209 chilogrammi di grano per ettaro, la quale, calcolata 15 marchi per ogni doppio quintale, rappresenta un valore di 180 marchi. Se le spese della scelta fossero calcolate tutto al più 4,40 marchi per ettaro, rimarrebbe una rendita netta di 170,60 marchi per ettaro, senza tener conto della rendita maggiore per la paglia e le scorie. Da una serie di risultati di tentativi di coltivazione Rümker dedusse inoltre, che con la scelta della specie più adatta per ogni località, si potrebbe raccogliere di più, e migliorare le entrate delle sostanze gregge.

Segala 300 – 700 kg.
Grani da
42 – 98
marchi per ettaro
Frumento 300 – 800 »
»
45 – 120
»
Orzo 200 – 700 »
»
34 – 119
»
Avena 200 - 1200 »
»
26 – 156
»

Se aggiungiamo l’aumentata rendita per la scelta della semenza e la scelta adatta della qualità del frumento, allora solo nella produzione del frumento potrebbe essere aumentata la rendita da 1.500 fino a 2.000 kg. di grano, o di 220 fino a 295 marchi per ettaro.

[ fertilità e concimi minerali ]

Nell’opera Die Zukunft der deutschen Landwirthschaft [4] viene dimostrato quali immensi aumenti di rendita di tutti i prodotti potrebbero essere ottenuti se il suolo fosse reso più fertile con ingrassi più abbondanti e adatti, con l’introduzione di concimi minerali ecc. Dal suolo seminato a frumento della Germania si otterrebbe una rendita media di 36 doppi quintali; da quello seminato a segala di 24 doppi quintali per ettaro. Con una migliore concimazione e lavorazione potrebbe essere anche utilizzata, per produrre frumento, una buona parte del terreno seminato ora a segala di modo che la rendita media dei campi di granaglie si potrebbe calcolare – due quinti di frumento e tre quinti di segala – a 28,8 doppi quintali per ettaro. Tolta la quantità per uso di semina e i grani inferiori, rimarrebbero per alimento 26 doppi quintali. I 7,0 milioni di ettari ora coltivati coi grani da pane potrebbero essere aumentati di 1,5 milioni di ettari coi pascoli, i campi incolti (lande e terreni paludosi) [5] così che con una rendita media di 20 doppi quintali per ettaro in una estensione coltivabile di 9,4 milioni di ettari, si avrebbe una produzione di 251,92 milioni di doppi quintali di granaglie. Con un consumo annuo di 175 kg. a testa si fornisce grano per 144 milioni di uomini. >

Nel censimento del 1900 la Germania aveva 56.345.000 abitanti, così, adunque, con le condizioni presenti della meccanica e della scienza, il suolo germanico sarebbe al caso di provvedere di grani una popolazione due volte e mezzo l’attuale. Invece col metodo di amministrazione del possesso privato parcellato, la Germania è costretta è costretta ad introdurre dall'estero un nono di quanto le occorre di grani. Se col presente sistema di economia rurale si producessero approssimativamente simili
entrate, ciò causerebbe prezzi di viveri tanto elevati che la maggioranza degli uomini non potrebbe acquistare e non sarebbe raggiunto lo scopo.
Solo con l’amministrazione comunistica si possono ottenere questi risultati, alla qual cosa gli autori soprannominati naturalmente non pensano. Secondo un loro calcolo, con l’introduzione della coltivazione intensiva, in Germania si potrebbe ottenere di più:

Frumenti 145,1 milioni di doppi quintali
Patate 444,0
»
Avena, orzo, piselli e fagiuoli 78,7
»
Fieno di prato 146,2
»
Fieno di campo 110,0
»
Rape per bestiame 226,0
»

Se consideriamo che secondo le proposte sopra accennate di Mack, con l’introduzione dell'elettricità si risparmierebbe un gran numero di bestie da soma, si potrebbe considerare notevolmente aumentato il bestiame da macello, o, il terreno per esse necessario, coltivarlo per alimenti umani.
Anche la coltivazione delle frutta, degli ortaggi e il giardinaggio acquisterebbero in avvenire uno sviluppo ora appena ritenuto possibile, e la rendita sarebbe moltiplicata.
Quanto sia ancora difettosa da noi la coltivazione delle frutta, benché la Germania possieda un clima in special modo favorevole, soprattutto per la coltivazione delle mele, è provato dal fatto che s’importano annualmente per più di 100 milioni di marchi di frutta fresche e 20 milioni di frutta secche. Uno sguardo alle cattive condizioni degli alberi fruttiferi della maggior parte della Germania, anche dei paesi rinomati per la coltivazione delle frutta, come il Wurtemberg, rende il fatto spiegabilissimo.
Un altro campo di attività che potrebbe essere sfruttato maggiormente è l‘allevamento dei volatili e la produzione delle uova. Il valore delle uova importate annualmente in Germania ammonta a più di 370 milioni di marchi e dei volatili vivi a più di 110 milioni. Ma in questi diversi campi le istituzioni di allevamento e di coltivazione sono ancora molto arretrate.
L’accentramento delle stalle, dei magazzini di ogni specie, delle cantine, degli stabilimenti per foraggi, delle concimaie, significherà non solo un grande risparmio di tempo, di forze lavoratrici e di materiale, ma anche, in rapporto allo sfruttamento razionale, offrirà vantaggi che la piccola e media industria non godono affatto, e la grande industria gode solo raramente,
Quanto sono meschine le misure igieniche nella grande maggioranza delle stalle, quanto difettosi i sistemi di nutrizione del bestiame e il trattamento di questo e dei volatili!
Il contadino del secolo XX non conosce ancora come la nettezza, la luce e l'aria siano altrettanto necessarie agli animali che agli uomini e influiscano favorevolmente sul loro stato. La produzione del latte, del burro, del formaggio, delle uova, del miele, della carne verrà organizzata nella società nuova in condizioni più igieniche e vantaggiose.
Con l'abile combinazione e l'utilizzazione delle forze umane e meccaniche, che allora esisteranno, oltre la lavorazione dei campi, anche la mietitura potrà essere eseguita in misura fin qui non preveduta L’impianto di grandi locali per conservare e prosciugare il grano renderà possibile la raccolta in qualsiasi tempo, e il rapido trasporto di essa al coperto eviterà le perdite enormi adesso così frequenti. Per esempio, secondo Goltz, si perdono nel Mecklemburg per un solo raccolto sfavorevole 8 o 9 milioni di marchi; nel distretto di Königsberg, da 12 a 15 milioni.

[ coltivazione artificiale di legumi, frutta e fiori ]

La coltivazione in grande dei legumi, delle frutta, dei fiori è resa possibile in ogni stagione per l'uso del calore e dell'umidità artificiali nei grandi loggiati protetti dalle intemperie.
I negozi di fiori delle grandi citta fanno mostra nel più crudo inverno di una flora che fa a gara con quella dell'estate.
Uno dei progressi più grandiosi nel campo della cultura artificiale delle frutta è mostrato dalla vigna artificiale di Haupt, direttore capo dei giardinieri a Brieg nella Slesia, che ha trovato molti imitatori e che aveva già in altri parte predecessori, per esempio in Inghilterra.
I risultati furono descritti in modo così seducente nella Vossische Zeitung del 28 settembre 1890, che ne trascriveremo qui alcuni brani. Il giornale dice:

« Sopra una superficie di terra di circa 500 metri, cioè di 1/5 di jugero, è costituita la serra alta da 4 a 5 metri, le cui pareti sono orientate esattamente a nord, sud, est ed ovest Nella direzione da sud a nord vi sono dodici file di doppie spalliere, lontane una dall'altra m. 1,8, che servono nello stesso tempo di appoggio al tetto leggermente inclinato. In un'aiuola di m. 1,25 di profondità, sopra un rialzo di 25 centimetri, entro il quale si stende una rete di canali provvisti di altri canali verticali per la ventilazione del suolo dell’aiuola il cui letto è reso soffice e fertile per mezzo calce, di rottami, di sabbia, di concime, di cenere d’ossa e di sali di soda, il signor Haupt piantò poggiandoli a quella doppia spalliera 360 magliuoli di vite di tale specie da fornire alle contrade del Reno i vini più scelti, il Riesslinge, il Traminer, il Moscatello e il Borgogna bianco e rosso.
« La ventilazione dei locali viene effettuata da parecchi fori nelle pareti laterali, per mezzo di grandi coperchi nel tetto lunghi venti metri, che possono essere aperti e chiusi per mezzo di leve provvedute di perno a vite e di un manubrio. Per l’innaffiamento delle piante vi sono 26 innaffiatoi, attaccati a tubi di gomma lunghi 1 metro e 25 cent. Derivanti da un acquedotto posto in alto. Ma Haupt ha introdotto un altro mezzo ingegnoso per la rapida irrigazione della sua vigna, e cioè un produttore artificiale della pioggia.
« In alto, sotto il tetto, stanno quattro lunghi canali di rame traforati alla distanza di mezzo metro. I sottili getti d’acqua che salgono ed entrano per queste aperture incontrano piccoli vagli rotondi di velo e nel passare attraverso ad essi si polverizzano. Con questi tubi di gomma occorrono sempre parecchie ore per ottenere uno spruzzamento forte, mentre basta aprire soltanto un rubinetto per far cadere nel vasto edificio una dolce pioggia infrescante ed uniforme sulle piante, sul suolo e sui sentieri.[6]
L’aumento di temperatura effettuata senza riscaldamento artificiale per le peculiarità naturali della serra, sale fino a 8 o 10 gradi R al disopra dell’aria esterna. Per proteggere le piante dal nemico più pericoloso, il pidocchio, basta chiudere i canali ed aprire tutti i rubinetti dell’acquedotto. Come si sa, questo insetto non resiste alla sommersione dell’acqua. La vigna artificiale è protetta contro le tempeste, il freddo, i geli e la pioggia soverchia dal tetto e dalle pareti di vetro. Contro la grandine la difendono le reti di filo di ferro, contro la siccità la pioggia artificiale. Il possessore della vigna è da sé stesso direttore del tempo e sfida i pericoli di tutti i capricci e le malizie della natura indifferente o crudele che minacciano di distruggere le fatiche e l’opera del viticultore.
« Ciò che Haupt aveva preveduto si verificò pienamente. Le viti prosperarono a meraviglia nel clima caldo, uniforme; i grappoli giunsero a maturità e diedero nell'autunno del 1886 un mosto che, per contenuto zuccherino e per la poco acidità, non era inferiore ai migliori mosti delle province renane.
« Ugualmente eccellenti riuscirono le uve nell'anno successivo, ed anche nel più sfavorevole, il 1887. In questa superficie, quando le piante avranno raggiunto la massima altezza di cinque metri e saranno ricche di grappoli fino alla cima, si potranno produrre annualmente circa 20 ettolitri di vino, ed il prezzo di ogni bottiglia di vino generoso non costerà al proprietario più di 50 cent.
« Nessuna circostanza può sopraggiungere, per quanto è prevedibile, che impedisca un'industria così perfettamente organizzata e che promette i più grandi e uniformi risultati della viticultura.
« Senza dubbio si possono erigere serre di cristallo di questa specie con uguale sistema di ventilazione, di irrigazione e di innaffiamento, anche sopra superficie più vaste. In esse la vegetazione comincia qualche settimana prima che all’aperto e i grappoli saranno protetti durante la fioritura contro i geli di maggio, le piogge, i freddi, la siccità; e, durante la maturazione, dagli uccelli, dai ladri e dall’umidità. Contro i pidocchi delle viti poi i grappoli sono protetti durante tutto l’anno, e potranno rimanere attaccati alla pianta fino a novembre e dicembre.

Nella relazione fatta nel 1888 alla società per promuovere la cultura degli orti, dalla quale relazione trassi alcuni dati tecnici riguardo alla vigna di Haupt, l’inventore e fondatore di essa espresse nel concludere questa seducente prospettiva per l'avvenire:

«Essendo possibile questa coltivazione della vite per tutta la Germania, e potendo anche i terreni sterili sabbiosi e sassosi (come, per esempio, quelli pessimi della Marca) essere dissodati ed irrigati, è chiaro il grande interesse che per la coltivazione del paese offre la viticultura delle serre. lo la designerei col nome di “viticultura dell’avvenire”››.

L’autore dichiara ancora che il vino ricavato da quest’uva ha incontrato la lode dei conoscitori, e aggiunge «che la vigna offre spazio sufficiente per la contemporanea applicazione di altre culture accessorie e intermedie.

« Egli coltiva fra ogni coppia di magliuoli un rosaio, che in aprile e maggio offre una ricca fioritura, e nelle pareti orientali e occidentali, peschi a spalliera di cui la splendida fioritura in aprile deve dare all'interno di questo palazzo di cristallo un aspetto incantevole».

Niente impedisce che simili stabilimenti, anche in misure più grandiose, possano essere istituiti per le coltivazioni più svariate, di modo che per molti prodotti del suolo possiamo procurarci il lusso di un doppio o triplice raccolto.
Tali imprese sono oggi in prima linea questione di rendita, ed i prodotti sono appena accessibili ai privilegiati della società che possono pagarli.
La società socialistica non conosce altra questione se non quella delle forze lavoratrici; se queste esistono, l’opera si compie col vantaggio generale.

[ albumina artificiale, rizomi, lupini e trasformazione degli elementi nutritivi ]

Un’invenzione apprezzabile nel campo dell’alimentazione è quella del dott. John Hundhausen di Hamm nella Vestfalia, al quale riuscì di ricavare il contenuto albuminoso del frumento sotto forma dl una farina sostanziosa che finora non si era potuta utilizzare nel glutine.
L’inventore eresse una gran fabbrica che fornisce l’albumina vegetale, o farina d’aleurona, con l’80 o 83% di albumina, ed una seconda qualità con circa il 50% di contenuto albuminoide.
Questa farina rappresenta un alimento albuminoide molto concentrato, che si deduce dalla seguente composizione in rapporto ai nostri migliori alimenti.

Percentuale
H2O
Alb.
Gra.
Idr.
Cell.
Sali
Farina d’aleurona
8,83
82,67
0,27
7,01
0,4
0,78
Pollame
73,67
12,55
12,11
0,55
1,12
Carne di manzo
55,42
17,19
26,58
1,08
[% di Acqua; Albumina; Grasso; Idrati di carbonio; Cellulosa; Sali]

La farina d’aleurona viene anche usata come estratto in ogni specie di pasticceria, per minestra, nei legumi. L’aleurona sostituisce per contenuto nutritivo tutte le conserve di carne ed è il cibo albuminoide più a buon mercato che presentemente esista. L’albumina costa, per esempio, per ogni chilogrammo:

Nella farina d’aleurona, marchi 1,45
Nel pane bianco e nella farina bianca, da 4 a 4,40
Nel pollame, a secondo della stagione, da 8 a 16
Nella carne di manzo, da 12 a 14.

La carne di manzo è dunque un alimento albuminoide circa 8 volte più caro della farina d'aleurona. Le uova lo sono da cinque a dieci volte; il pane bianco e la farina di frumento ordinario circa tre volte.
Di più l’aleurona ha il vantaggio che, con l’aggiunta di circa 1/8 del peso di patate, non solo produce un considerevole sviluppo d’albumina nel corpo, ma una più completa utilizzazione dell’amido contenuto nelle patate.
l cani che hanno naso fino per l’albumina, mangiano la farina d’aleurona con la stessa avidità della carne, anche quando, sotto altra forma, non vogliono sapere di pane, e sostengono poi con facilità sorprendente i maggiori strapazzi.
L’aleurona, come albumina vegetale asciutta, è molto buona per impiegarsi come provvigione alimentare per le navi, per le fortezze e per i militari in guerra, e dispensa dal provvedersi di una quantità di carne. [7]
Presentemente l’aleurona è un prodotto accessorio nelle fabbriche d’amido; in breve si arriverà al punto che l’amido diventerà un prodotto accessorio nelle fabbriche di aleurona. Conseguenza ulteriore potrebbe essere che la coltivazione del grano soppiantasse la coltivazione delle patate e di altre piante alimentari meno proficue. Il contenuto nutritivo di un determinato campo di frumento e di segala sarà aumentato del triplo fino al quadruplo.
Rodolfo Meyer di Vienna, la cui attenzione sull’aleurona fu fermata dalle nostre comunicazioni, riferisce nel Kapitalismus fin de siècle [8] di avere acquistato una quantità di tale farina e di averla fatta esaminare dall’Istituto di ricerca del Consiglio della coltivazione di ricerca del Consiglio della coltivazione agricola del reame di Boemia il 19 giugno 1893 e che questo confermò completamente le nostre asserzioni.
Maggiori particolari si possono trovare nell'opera del Meyer. Egli fa notare inoltre una scoperta di un certo Otto Redemann di Bockenheim, presso Francoforte sul Meno, il quale, dopo aver spezzate e disgrassate le noci di terra [9] le scompose nelle loro singole parti nutritive. Secondo l’analisi esse contengono per ogni chilo il 47% di albumina, il 19% di grasso, il 19% di amido e 2135 unità di sostanze nutritive. Secondo queste analisi la noce di terra appartiene ai vegetali più ricchi di sostanze nutritive.
Il farmacista R. Simpson di Mohrunge scoprì un processo per togliere al lupino – che, com'è noto prospera meglio in un suolo sabbioso come pianta di foraggio e di concime – la parte amara, e fabbricò con esso una farina che, dal certificato di autorità competenti, cotta come pane, ha un sapore gradevole, si conserva a lungo, è più nutritiva di quanto sia il pane di segala, ed è molto più a buon mercato.
Vediamo, dunque, come già nelle circostanze presenti si possa avere una completa trasformazione degli alimenti nutritivi.
Ma l’utilizzazione di tutte questa scoperte è estremamente lenta, perché le classi più potenti – il sistema agrario e i suoi sostegni sociali e politici – hanno il più vivo interesse di non lasciarle nemmeno venire alla luce.


Segue nel prossimo almanacco

[seguente]
pagina


[1] . P. Mack, Althof Raguit, capitano di cavalleria in riposo e possidente, Königsberg, 1900.

[2] . D. G. Ruhland, Die Grundprinzipien aktueller Agrarpolitik, Tubinga 1893. Libreria Laupp.

[3] . Una petizione non inviata al parlamento riguardo alla causa di un'inchiesta agraria di Giulio Zuns. Francoforte sul Meno, 1894.

[4] . Del consigliere di commercio Enrico Alberto Bieberich, con la collaborazione del professore di economia rurale Homuth Fiedenan – Berlino, 1901

[5] . Dei cinque milioni di ettari di terreni incolti di pascoli, ecc., oggi esistenti noi teniamo calcolo solamente di 4 milioni e mezzo di ettari. Il rimanente si potrebbe convertire in foreste, boschi e in praterie

[6] . [N.d.R. – In questa descrizione sembra potersi ravvisare quella della parte superiore e mediana della Sposa messa a nuda dai suoi celibi, stessi, di Duchamp, il lavoro iniziato giusto nel 1915, a ridosso degli anni in cui si diffondono nuove edizioni di La donna e il socialismo. Non è certo per stabilire un nesso diretto, ma solo per segnalare un medesimo nuovo panorama, variamente stimolativo.]
[7] . Nausen ne aveva in abbondanza nel suo viaggio di esplorazione al polo artico.

[8] . Vienna e Lipsia, 1891, Libreria editrice Austria.

[9] . N.d.R. Cyperus rotundus è una pianta perenne, che può raggiungere un'altezza fino a 140 cm. Il suo nome "noce di terra" – condiviso con la specie affine Cyperus esculentus – derivano dai suoi tuberi, che in qualche modo assomigliano alle noci, sebbene botanicamente non abbiano nulla a che fare con le noci. Alcuni rizomi crescono verso l'alto nel terreno, formando una struttura a bulbo da cui crescono nuovi germogli e radici e dalle nuove radici crescono nuovi rizomi. Altri rizomi crescono orizzontalmente o verso il basso e formano tuberi o catene di tuberi bruno-rossastri scuri. Cresce in abbondanza nei terreni coltivati ed è una pianta molto infestante a causa dei suoi tuberi dove anche se la pianta viene estirpata i tuberi rimasti nel terreno ne fanno crescere un’altra.
pagina