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- Alle quattro del mattino , l'estate
Ancora dura il sonno d'amore .
Sotto il boschetto svanisce
L'odore della sera di festa.
Là sotto, nei loro vasti cantieri
Al sole delle Esperidi ,
Già s'agitano — in maniche di camicia —
I carpentieri.
Nei loro Deserti di schiuma , tranquilli ,
Essi preparano i preziosi rivestimenti
Ove la città
Dipingerà dei falsi cieli .
Oh Venere ! per questi operai seducenti
Sottomessi ad un re di Babilonia ,
Libera in un istante gli Amanti
Delle cui anima ti incoroni .
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- Oh Regina dei Pastori
Porta ai lavoratori l'acqua della vita ,
Che le loro forze siano in pace
In attesa di bagnarsi nel mare del mezzoggiorno .
Il vecchiume poetico ha un peso notevole nella mia alchimia del verbo .
Io sono abituato alla pura allucinazione : vedo veramente una moschea al posto di una officina , una scuola di tamburi fatti per gli angeli , dei calessi sulle strade del cielo , un salotto nel fonso del lago ; i mostri , i misteri ; un titolo da operetta fa rizzare davanti a me degli spaventapasseri .
Solo dopo spiego i miei magici sofismi con l'allucinazione delle parole !
Finisco per trovare sacro il disordine del mio spirito . Sono pigro , in preda ad una sporca febbre : invidio la felicità delle bestie , — i canili , che rappresentano l'innocenza del limbi , le talpe , il sonno della verginità !
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