[ scarpe e guanti ]
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Schapiro - Le sue nature morte sono spesso soggetti personali, piccoli frammenti esterni dell’io presentati con cose meno personali ma sempre significative.[1]
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Comunque... i guanti non sono scarpe. E tuttavia…
Adesso, accanto al paio di scarpe (che non rappresentano niente) abbiamo preso anche un paio di guanti (che non rappresentano niente). Intanto mi auguro che questi guanti non siano stati evocati da Derrida unicamente in quanto il termine pointure avvicina calzolai e guantai - sarebbe un soverchio prendere in parola la parola invece di prenderla sul serio.
Vedo un cipresso incaprettato in guanti e scarpe oscillare come per divincolarsi. Tra Derrida e Schapiro, chi per primo è andato in cerca di guanti?
A sua volta anche Schapiro si chiede dove si trovano quei guanti blu:
Nella descrizione di Schapiro ci sono altre suggestioni che richiamano gli echi del ragionare di Heidegger anche al di là delle scarpe di van Gogh:
Ora, disputandole al filosofo, mirava forse a risanare (benché solo a parole) una negligenza iconografica che la morte di Goldstein aveva reso bruciante? E’ in questo modo che l’americano contava di chiudere la partita dei suoi debiti verso van Gogh, verso Goldstein e, addirittura, verso Heidegger? [7] Confesso che non so dire se nel discorso di Derrida c’è un simile ragionamento, distintamente svolto o sottinteso… Ma i guanti blu servono anche a questo: per aiutarci a crocifiggere le pulci grigie che zampettato in tutta questa faccenda... |
[1] - Schapiro, Van Gogh (1959), Aldo Garzanti editore, Milano 1966, p. 88.
[2] - Vincent a Theo, Arles 22 gennaio 1889 (n. 741-563) [3] - Schapiro, Van Gogh, cit.. Questo brano di Schapiro (che commenta la natura morta con guanti) è riportato in questa versione da Derrida in Restituzioni…, cit.. [4] - Nella monografia su van Gogh Schapiro non fa alcun cenno ai diversi quadri che van Gogh ha dedicato al motivo delle scarpe. Le scarpe vengono appena nominate da Schapiro in un rapido elenco di soggetti vangoghiani a pag. 29. [5] - Schapiro, Van Gogh, cit. p.88. [6] - Ivi – Il ponte tra le cose in Schapiro, richiama il mezzo di Heidegger; l’in quanto oggetto nell’uno, la (mera) cosa dell’altro; la natura e l’artificio, come la Terra e i frutti riposti per l’uomo di Schapiro richiamano il confidare nel Mondo di Heidegger; infine il cesto di vimini e i guanti, descritti in quei termini da Schapiro, sembrano proprio poter condividere il commento di Heidegger per le scarpe: “questo mezzo appartiene alla terra”… ossia: questi mezzi – cesto e guanti – appartengono alla terra. [7] - Un debito imbarazzante verso ognuno di loro. Debito riconosciuto e confessato, pur sotto i velami di un bersaglio critico? |
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GUANTI | DISPARATI OGGETTI PERSONALI IN PELLE E OSSA |
parte terza H.D.S. MAROQUINERIES
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