[ pa(y)ssage Daumier ]
|
|||||||||
Baudelaire - Daumier ha fatto un’opera straordinaria, l’Histoire ancienne, che è, per così dire, la migliore parafrasi di un celebre motto: Chi ci libererà da Greci e Romani? Daumier si è gettato brutalmente sull’antichità e la mitologia, e ci ha sputato sopra. L’ardito Achille, il prudente Ulisse, la saggia Penelope e Telemaco, questi enormi babbei; la bella Elena, che ha rovinato Troia, l’appassionata Saffo, protettrice delle isteriche, tutti infine hanno indossato i panni di squallidi attori tragici sorpresi a tirar fuori dal borsellino una presa di tabacco da annusare di nascosto.[1]
|
|
||||||||
Proprio lungo uno di tali sentieri un signore ben vestito e calzato procedeva leggendo ad alta voce ciò che era scritto in un libro che teneva ben fermo innanzi agli occhi:
Precisamente a questo punto il filosofo sviò in podista. |
[1] - Charles Baudelaire, L’art romantique (nostra traduzione) citato da W. Benjamin, si trova in I passages di Parigi, ediz Einaudi, Torino 2002, p. 814-815. [2] - Fin qui l’esergo di Heidegger alle lezioni (tra cui quelle sull’origine dell’opera d’arte) raccolte con il titolo Holzwege, che Chiodi traduce con Sentieri interrotti (Origine, Ni 68, p.1). [3] - Da skarpa, tasca di pelle; una radice di lingua germanica imprecisata. Vedremo in seguito come nella Introduzione alla metafisica Heidegger avvicina scarpa e scatola (cfr. infra, p. 81). Invece, per l’evoluzione della skarpa-tasca in saccoccia vedi la Parte Quarta, infra, p. 121 passim. Martin Heidegger si allaccia le scarpe (da contadino?) nella sua capanna di scrittura nella Foresta Nera. |
||||||||
|
|
|
|||||||
|
|
||||||||
|
|
|
|||||||
SCARPE [dall’estetica alla podistica] |
parte prima H.D.S. MAROQUINERIES
|
||