Questa Città è anche una videoimpresa (di Sisifo?) ideata e proposta da Carmelo Romeo e Luciano Trina, condotta su testi di Roger Caillois, realizzata con videoriprese di chiunque prova vergogna (per ciò che accade), completata in postproduzione col montaggio di Silvio David della Cineteca Lucana.
Benché la messa in opera dell'azione peripatetica debba ritenersi conclusa nel momento stesso dell'induzione alla lettura, a voce alta e faccia a faccia con il testo, tuttavia i limiti dell’azione si intendono estesi a tutti coloro che (provando vergogna per ciò che accade) desiderano eseguirla liberamente in ogni città o luogo che più gli aggrada o che venga casualmente raggiunto. Inoltre, chiunque è in sintonia con l'azione, in qualunque parte del mondo si trovi, può contribuire alla realizzazione di un’opera collettiva di lungometraggio, inviando alla redazione di nomade (via San Francesco di Sales 68, 00165 Roma, Italy) videoriprese della lettura delle parti del testo di Caillois che ha fatto autonomamente svolgere. Pertanto si è concordato di pubblicare nel sito web www.arteideologia.it l’intero elaborato per metterlo a disposizione di ogni eventuale partecipante dell’impresa ovunque dislocato affinché possa organizzare autonomamente la lettura dei brani (in qualunque lingua) e registrare in un qualsiasi supporto audiovisivo le prestazioni del lettore. Le sequenze dei singoli autori, inviate alla Redazione, saranno raccolte con un criterio inteso a ricostituire l’integrità del testo di cui si è data pubblica lettura; quindi si procederà al montaggio di postproduzione. La sonorità e la visione babelica che probabilmente risulterà dalla ricomposizione del testo con sequenze difformi, è del tutto prevedibile per le dinamiche e le procedure sommarie messe in atto. Una pubblicazione con il testo in varie lingue, del tutto simile ad un libretto d’opera lirica, ne recupererà il senso letterale. Naturalmente ognuno ha la piena libertà di inquadrare il protagonista e svolgere a proprio gusto la ripresa della lettura del testo. Per quanto ci riguarda, noi contiamo di regolare la realizzazione delle riprese attenendoci ad alcune considerazioni generali e a qualche semplice annotazione tecnica. Da un punto di vista cinematografico questa città non ha intreccio, l’azione non procede. O meglio: va avanti e indietro; allora si avvita nel qui e nell’ora. La lettura che rimanda alla lettura, il lettore al lettore, non porta avanti la vita. Invece l’incidente e il particolare casuale è nell’incontro fortuito dell’uomo (lettore) con l’ambiente urbano circostante. Pertanto non si tratta di cogliere fisiognomie (volti in primo piano) ma, diciamo così: etnografie, antropologie (l’uomo e il suo ambiente in inquadrature larghe, lasciando che attorno accada quel che accade). Cogliere i fremiti dell’abitante della città come le foglie dei platani mosse dal vento. Così, in fondo, è la vita. Ogni sequenza dovrebbe essere simile a quella di un barattolo sul selciato; l’incontro fortuito del piede del passante che lo calcia; il rotolare casuale e il rimbalzare accidentale durante la sua traiettoria. Per poter agire non è necessario conoscere lo scopo del tutto, né aderirvi. Al momento si chiede solo una cortesia ad un passante occasionale. Diciamo che magari si tratta di realizzare l’incontro fortuito di un testo e di un uomo sopra un selciato da dissezione. Tutto qui. Buon lavoro.
|
||||||||||||||||
26 ottobre 2013 - ITALY IN A DAY - RAI GABRIELE SALVATORES |