LA GRANDE ZOLLA DI TERRA E L'INUTILE AIUOLA |
Lo stato delle cose e la legge di minima azione . corrispondenza redazionale
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Ciao Ermes.
Sto ancora cercando il materiale messo da parte per te. Non dispero di trovarlo, prima o poi, ma nel caso contrario vedrò di raccoglierlo di nuovo, ed eventualmente spedirtelo per corriere prima di offrire al tempo l’occasione di perderlo nuovamente. Intanto voglio accennarti a qualcosa che mi è passata per la mente riflettendo sulle tue parole circa l’idea della “fondazione”, e in particolar modo sulla tua narrazione delle vicende che hanno riguardato la storia personale del vostro collezionismo. Ecco: mi è sembrato che il carattere che tu stesso hai còlto come predominante (e soprattutto “virtuoso”) di questa vostra storia è di aver sempre utilizzato – nella strategia di affrontare e vincere (conoscere e capire) l’arte figurativa contemporanea – le forze reali (tattiche?) concretamente (economicamente) disponibili per aggirare le truppe pesanti del mercato dell’arte e privarlo così di risorse e rifornimenti … quasi a desiderare di vederlo nudo, ossia ridotto ad un manipolo di donchisciotti redenti dai “vescovi” di turno ... o anche a rifornire sé stessi di vettovaglie per andarsene su altri sentieri. Appunto: i vostri. Sono questi altri sentieri forse quelli “interrotti” del bosco di Heidegger?... come quello che Derrida imbocca per arrivare al laghetto (tondo tondo) della verità in pittura? Non proprio, o non ancora. O sono piuttosto quelli di Berry nei giardini di Kensington, dove su certi sentieri “puoi starci sopra a cavalcioni”?
Ecco. Io penso siano stati questi ultimi; non troppo premeditati, previsti e stabilizzati dalle guide stellate diffuse negli autogrill del turismo artistico di dovere.
Ecco qui le due foto manipolate da tal Nicola Buratti e postate in Face Book sulle pagine di Video di Fisica accompagnate da questa didascalia di commento.
Se – giusto così, per farsi un’idea di cosa si parla – andiamo a consultare Wikipedia riguardo questo principio, possiamo trovare ragguagli di questo tipo:
Per me non è solo interessante ma anche piacevole fonte di godimento (estetico?) trovare tutto ciò reso immediatamente visibile alla luce delle immagini che ti ho mostrato. È come se anche questo principio dalla forma teorica e ipotetica della scienza fisica si fosse finalmente (di)mostrato concretamente, proprio come un sentiero che si è fatto da solo. Non calpestate le aiuole, è il continuo piagnisteo con il quale l’impotente giardiniere deride sé stesso senza neppure rendersene conto: il mondo come volontà di potenza trova in ogni giardino o in ogni bosco la sua propria rappresentazione critica radicale. |
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È quasi inutile dire che tanto prima l’uomo si libererà appunto da ogni e di tutti i tipi di “aree inutili” – siano esse materiali che immateriali … delle gens, della famiglia, della proprietà e dello Stato (per citare cose engelsiane che hanno avuto un’origine e dunque avranno una fine) e conseguentemente delle filosofie e delle arti a cui si sono accompagnati finora – tanto meglio sarà.
D'altronde sappiamo che nel capitalismo questo liberarsi delle vecchie forme sociali avviene fin dalla fine del tardo medioevo, e attualmente ognuno si avvede sempre più dell’estendersi, tra le pieghe del suo corpo morto che ancora cammina, dei fronti della crisi sistemica che investe ogni cosa di questa società in putrefazione… Qui, addirittura, non c’è neppure più l’erba; ma rimane lo scritto, che non si riferisce ormai a nulla di realmente esistente! Carmelo Romeo
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