Tullio Catalano
Tullio Catalano - MOSTRE DAL 1980 al 1997
Da una E Mail inviata da Andrea Catalano, con la quale Tullio aveva ricostruito le mostre degli ultimi anni.

1980 - IL RITRATTO - Galleria La Salita - Roma 
1981 - IDENTITE ITALIENNE- Centre George Pompidou - Parigi 
1981 - LINEA DELLA RICERCA ARTISTICA IN ITALIA 1960/80,  Palazzo delle Esposizioni  Roma 
1981 - REPRINT - Studio d'Arte 5x5 - Roma 
1982 - ANALISI DEL PERIODO; GUERNICA - Galleria La Salita - Roma 
1983 - HIC SUNT LEONES - Milano 
1983 - LA RICERCA DELL'ORO - Sala I - Roma 
1984 - OMAGGIO A JOHN CAGE - Lo Zingaro - S.Vito Lo Capo (TP) 
1986 - CHIASMA - Galleria Speradisole - Roma
1987 - MELANOS - Galleria D'Ascanio - Roma 
1987 - D'APRES MAN RAY - Londra 
1987 - L'OCCHIO VERTICALE - Museo Civico - Gibellina 
1988 - MADE IN ITALY - Rotweig (RFT) 
1989 - WHO'S AFRAID OF CLAIRE SELAVY? - Agenzia Emmepi - Roma 
1990 - CHIASMUS - Anna Bornohlt Gallery - Londra 
1990 - AD VILLAM - Rocca Paolina - Perugia 
1991 - SALAM - Sala I - Roma 
1992 - ELITES, CITOYEN, BOURGOISES - Italien Institute of Culture - Amsterdam
1992 - L'UOVO DI COLOMBO - Fondazione Memmo - Roma 
1993 - AUT.TRIB. 17139 - Galleria La Società Lunare - Roma 
1994 - SARAYEVO ZIMA - Associazione Flaminia 58 - Roma 
1994 - MIRA SADA - Forte Spagnolo - L'Aquila 
1994 - MIR - Sala I - Roma 
1995 - AD USUM FABRICAE - L'Aquila 
1996 - REBUS - Albergo dei Poveri - Palermo 
1996 - LABORATORIO POLITICO DI FINE SECOLO - Per Mari e Monti - Macerata 
1996 - CarteMONETE- Galleria Giulia - Roma 
1996 - CAOS E ORDINE - Napoli 
1996 - CIAO DARIO Villaggio Globale - Roma 
1996 - JZBOR - Belgrado "cvjeta zuzoric"
1996 - DALLA GEOMETRIA EUCLIDEA DI PICO ALLE COSMOMETRIE DI FINE MILLENNIO  - Angelus Novus - L'Aquila 
1996 - GIOTTO E AIUTI - LiberaMente - Roma 
1997 - A MANO LIBERA - Opera Paese- Roma 
1997 - INCANTESIMI - Bomarzo (Roma)


Da Flash Art  n.221 - aprile maggio 2000
Dopo una vita dedicata interamente all'arte, il 13 novembre nell'ospedale Sant'Orsola di Bologna, è morto Tullio Catalano, artista e critico romano, per circa due decenni docente di scienze delle comunicazioni all'Accademia di Belle Arti dell'Aquila. 
Nato a Roma nel 1944 e già pittore giovanissimo, dal finire degli anni sessanta Catalano raccolse tutti i fermenti culturali più significativi sia in lucide pagine di critica che nello spazio della galleria Gap. Acuto osservatore dei fenomeni estetici e partecipe delle prassi artistiche non meno che delle problematiche sociali, ben presto condivise con altri autori l'idea di un'arte non riducibile ad una faccenda privata. La conseguente costituzione degli «Uffici per l'Immaginazione Preventiva» favorì, nel corso degli anni successivi, il prodursi di una lunga serie di situazioni e iniziative sempre tese ad interrogare fattivamente i nessi dell'arte e degli artisti con le altre categorie del reale.
Un cammino complesso, perseguito da Tullio pur senza aver mai rinunciato a praticare la pittura con una sapiente passione per il colore e il segno impudente, spesso vergato asciutto su tele che avrebbe preferito sempre grandi se non enormi.
Cammino personale e tuttavia mai solitario perché mai individuale, condotto fino all'ultimo con una purezza e spontaneità testimoniata anche dal rapporto generoso, umano e intellettuale  che ha saputo stabilire con i suoi giovani allievi dell'Accademia e mantenere vivo persino in questi suoi ultimi difficili anni di vita.
In previsione dell'imminente costituirsi di un Archivio telematico dedicato ad Arte e Ideologia invitiamo tutti coloro che sono in possesso di qualunque documento, ma soprattutto di opere di Tullio Catalano, di segnalarne i dati comunicandoli gentilmente al nipote Andrea Catalano: tel. 0348 4113741, indirizzo e-mail: and.cat@tiscalinet.it - 

Una corrispondenza E-mail con Giancarlo Politi per ricordare Tullio in Flash-Art

Da: Giancarlo Politi 
> Data: domenica 9 gennaio 2000 10.39 
> CARO ROMEO, 
> per qualche strano disguido telematico vedo solo ora la tua email su Tullio Catalano. Alla notizia, che qualcuno mi dette a suo tempo, fui stravolto, anche perché ignoravo il suo stato di salute. > Chi può scrivere velocemente 15-20 righe su Tullio? E mandarmi anche una sua foto? Sarei felicissimo poter pubblicare qualcosa. > Un cordiale saluto e grazie per ogni informazione che potrai darmi. > Giancarlo Politi

CARO POLITI, 
scusami se non ti ho risposto "velocemente" come avrei voluto. Come ti avranno certamente riferito Tullio era da qualche anno in lista per un trapianto del fegato. Ma Tullio non voleva mai soffermarsi sulla faccenda e sembrava proprio escludere l'eventualita' che non potesse più parlare d'arte o tornare a dipingere con rinnovata energie. Credo che noi abbiamo imparato a condividere questa sua certezza forse alimentandoci alla tranquilità di cui si circondava. 
Ad operazione "riuscita" (sic!) sono intervenute delle complicazioni postoperatorie ai reni ed una altissima glicemia che rapidamente hanno avuto la meglio su di un fisico già da tempo provato. 
Ai suoi funerali c'erano molti giovani, molte persone che avevano avuto occasione di conoscerlo e di stimarlo, i suoi amici di sempre, e Fabio Mauri ha detto di Tullio cose molto toccanti, ma soprattutto molto vere e credo proprio che mancherà a molti.
Potrò mai dimenticare un amico morto proprio il medesimo giorno del mio compleanno? 
Che dire ancora? Contiamo che il breve profilo che ti invio qui di seguito. sia rispondente alle tue aspettative. Il nipote Andrea Catalano ti inviera' una sua recente foto. Ti ringrazio di tutto e con i sensi di stima per il tuo lavoro ti invio un caro saluto da Carmelo Romeo
PS- tra breve su "Quaderno", pubblicazione periodica del Dipartimento di storia, teoria delle arti e dei nuovi media dell'Accademia dell'Aquila, verrà pubblicato un testo concordato tempo fa tra me e Tullio. Mentre già per luglio-agosto gli amici di Teramo (dove in questi ultimi tempi Tullio risiedeva per stare più vicino a Bologna) hanno in preparazione una pubblicazione e una mostra dedicata a Tullio e organizzata da Trasalimenti a Castelbasso in provincia di Teramo.

UNA CARTOLINA DA TULLIO. Fabio Mauri in ricordo di Tullio Catalano. Cimitero di Prima Porta (Roma) il 16 febbraio 2000


MIRA BRTKA, PER TULLIO
Roma, anno l964-1965 - La scalinata del Museo d'arte moderna. Lì ci si incontrava con Tulio Catalano per assistere alle proiezioni dei cortometraggi fatti dagli artisti. C'eravamo in tanti, studenti appena laureati nel Accademia di belle arti, critici, studiosi d'arte. Poi - Piazza del Popolo, le inaugurazioni nelle gallerie vicine. C?era sempre la stessa gente. Carlo Giulio Argan ci salutava con la stretta di mano. Tullio un po' timido, ma sempre disponibile.
Nell'aria c'era la necessita di agire insieme di fare qualcosa di nuovo, rivoluzionario. C'eravamo in tanti a la "virulenzia", una mostra di non ricordo più chi, in un appartamento di via Margutta, sui tavoli senza coperte le bruschette con un bicchiere di vino. Insieme con Tulio attraversavamo Roma per finire al Teatro Marcello a mangiare i carciofi alla giudea. Si parlava di arte, si discuteva. Nell'anno l967 il pittore giapponese Nobuya Abe organizzava il gruppo "Ilumination". Essendo quasi tutti stranieri si parlava un italiano non coretto. Tulio ci aiutò a scrivere in un buon italiano il testo di introduzione di Abe. Serviva per il catalogo della mostra del gruppo che aveva luogo a Trento  nella Galleria Argentario di Ines Fedrizzi. 
Poi come succede spesso nella vita, ci siamo persi le tracce. 
Ho saputo dopo che Tulio stava a Roma. era attivo a via Monserrato come Ufficio per l'Immaginazione Preventiva. Io stavo in Jugoslavia, più precisamente in Pannonia (che era stata la prima provincia romana), vicino a Sirmium, oggi Sremska Mitroviza.  Naturalmente, dovevo tornare a Roma per riprendere i contatti con Tulio Catalano e per aprire, con il suo aiuto e quello di Carmelo Romeo, una succursale dell'Ufficio per l'Immaginazione Preventiva, dove i "segni" degli artisti italiani si cominciarono a "depositare" nello spazio jugoslavo di Stara Pazova soto il nome profetico di "Bunker- Ufficio per balcanizzazione dell'arte?. Era l'anno l993.
Il Bunker ha retto anche sotto i bombardamenti del I999. Seguiva nel Museo d'arte moderna di Novi Sad la mostra del curiculum storico dell'Ufficio per l'Immaginazione Preventiva. Poi alla galleria Cvijeta Zuzoric a Belgrado la mostra degli artisti italiani Fabio Mauri, Tulio Catalano, Benveduti, Romeo, Patella, Calderara ed altri esponevano i lavori, depositati nel 'fundus' del Bunker.
Mi ricordo le telefonate di Tullio. Le interurbane degli incontri a casa sua ad Infernetto o nella mia residenza di Ostia per preparare nuovi progetti su questo rapporto Italia-Jugoslavia.
La prossima mostra doveva aver luogo nel Museo Warhol di Medzilaborze, in Slovacchia, la sua città natale. Tanti progetti per andare avanti.
Ed e così. Si va avanti. Qui in Jugoslavia a St, Paz. (come viene solitamente abbreviata Stara Pazova) il Bunker resiste. Anzi, le comunicazioni stanno per intensificarsi. Adesso che Tulio Catalano non ce più tra di noi fisicamente il suo spirito è sempre presente con noi. Per saltare varie frontiere ed embarghi comunicheremo via internet. Le parole e le immagini  proseguiranno a depositarsi nel Archivio del Bunker per poi presentarle al pubblico in una mostra in preparazione. "Essere coscienti? strana cosa", scriveva Abe, "Ma il fatto che l'uomo abbia la coscienza significa che lui abbia visto la situazione del suo tempo. Luce fiocca, luce brillante....". 
 
Mira, giugno 2000

PROGRAMMA DEL CORSO - DAL SITO DELL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI L'AQUILA DELL'ANNO ACCADEMICO 1998-1999 - Corso Complementare di: TEORIA E METODO DEI MASS MEDIA (annuale) Docente: Prof. Tullio Catalano.

Il corso verte sulla definizione identificativa e sull'emergenza circostanziata delle metodiche portanti, storiche e cognitive, che sovraintendono alla promozione generativa, nonché alla dinamica evolutiva, di complessi fattori e assetti culturali, la cui eccedente itinerabilità risulta prossima ala loro scadenza preterintenzionale: tali da scaturire preminenti alla finalizzazione determinante dei corrispondenti e relazionati concetti linguistico-valutativi, in ordine ad una amplificazione progressiva, se non suppletiva, quindi  tendente all'esiguità via via sempre ulteriormente riduttiva della non più commisurata ortodossia riferibile alle discontinue pre-nozioni spazio temporali correnti, e degli innumerevoli significati indotti, propulsivi e compresenti, in seno al tacito, conseguente e perfettibile, ma ormai sempre meno occulto, sistema basico informativo. 
Dalla originaria configurazione paradigmatica di termini connessi e collaudati (vere e proprie costanti strutturali da decrittare) quali emblema e archetipo, mito e simulacro, i processi simbolico-traslati e quelli mediatici attuali non sembrano discostarsi, ma assommarsi cumulativamente, non conoscono frattura ma ipotesi di compendio e di assorbimento, surrogati di mobilità semantica, doviziosamente distribuiti e accortamente disseminati nella vastità orizzontale di una simile portata significante, pressoché illimitata, endenzialmente ? sicuramente, pare ? esponenziale. 
Se il problema saliente dell'immaginario è, dunque, il senso (e il non senso) della rappresentazione ogni tecnica dell'immagine coincide con il postulato inalienabile e irrinunciabile alla estensibilità di verifica dei suoi variegati ed infiniti, rinnovabili e riciclati attributi. 
L?introduzione capillare di un lessico normativo che ne orienti le imprevedibili modificazioni in una teoria generale, se non un?ideologia "tout court" che ne riediti gli irreversibili intenti e inevitabili scompensi formativi, costituisce indubbiamente, a questo punto, la premessa alla enucleazione settorialmente comprensiva (e alla critica messa a fuoco correttiva) di propositi, dettami e corollari analitici nei confronti di fenomeni apparentemente avulsi ? o, al contrario, dichiaratamente egemoni ? nell?ambito della circolarità intransitiva del contesto socio-culturale d?obbligo. E? da rammentare, per concludere, che scenari e formulari di siffatta natura, giocoforza schematica e categoriale, vengono irreversibilmente prodotti, e ri-prodotti, pedissequamente determinati e indifferentemente reinseriti nella reificata presentificazione (confortata da una mai cessata o casuale contingenza storica) del codice designativo prescritto e in corso d?opera, in tal modo posto in uso, abuso e disuso. A scapito anche, e soprattutto, va detto, della successiva degradazione ricettiva del messaggio propositivo: sia che se ne prefigga la confezione secondo modelli selettivi di comportamento politico, sia che si tratti della persistenza interpretativa della leggibilità di un manufatto estetico, o del quoziente di fruizione subliminare nelle logiche inerziali della congerie, apparentemente innocua, in via di saturazione, dell?opzione pubblicitaria. Ambiti assuefativi, comunque, omologati e soggetti, in eguale misura, alle forche caudine di un indiscriminato e disinibito, obliterativo o, se si vuole, programmato consumo, e relativo reimpiego, ad oltranza.


TRENTO - Centro Trentino Esposizioni (via Bomporto) - Fino al 22 dicembre 2000 (16/20)
Il Centro Auser Trentino presenta la mostra - MEMORIAL EXHIBITION - omaggio a Tullio Catalano, scomparso nel 99 a Bologna, dopo una vita interamente dedicata all'arte. Opere di: Accardi, Al Jabiri, Angelini, Barlafante, Baruchello, Belli, Benveduti, Carrino, Croce, De Filippi, Dell'Agata, Di Blasio, Falasca, Fiorillo, Fucsia, Gismondi, Gumina, Levini, Leofreddi, Maggiore, Malta, Mambor, Mariani, Mauri, Mostarda, Nagasawa, Palazzolo, Paolini, Pistoletto, Pulsoni, Pupillo, Romeo, San, Valentini.

Nell'ambito di TRASALIMENTI (Progetto per l'arte contemporanea) quest'anno ha luogo un omaggio di artisti per Tullio Catalano
Tullio Catalano, nato a Roma nel 1944, inizia la sua attività negli anni Sessanta come critico-artista e pittore romantico-gestuale-concettuale con sintesi originale e piena di riflessione. Giovanissimo, fonda  periodici d'arte (1965), partecipa alla Quadriennale di Roma (1966), espone nelle più importanti gallerie di Roma e nel 1977 partecipa alla  Biennale di Venezia. Saggista e cattedratico, ha esposto per l'ultima volta a Castelbasso nel 1999 nell'ambito di "Trasalimenti", essendo deceduto a Bologna nell'autunno dello stesso anno. Questi gli artisti che lo ricordano con la presenza delle loro opere a Castelbasso: Fabio Mauri, Luciano Fabro, Joseph Kosuth, Giulio Paolini, Hidetoshi Nagasawa, Michelangelo Pistoletto, Maurizio Benveduti, Elio Di Blasio, Carmelo Romeo, Luciano Trina, Franco Falasca, Gregorio Gumina, Giancarlo Croce, Francesco Angelini, Casa degli Artisti di Milano, Marcello Mariani, Gianni Valentini, Luigia Maggiore. Catalogo: Stamperia dell'Arancio, Grottammare (AP)