nømade n.12 agosto 2016
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LA RIPRESA DELLE OSTILITA'
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± Nel nostro modello siano A e B due assi di uguale altezza e sezione quadrata, e C un altro asse a loro identico avente alle estremità 2 perni che si inseriscono in due fori praticati preventivamente nelle […] mediane di A e B, tale che inseriti in queste formino una H. Si predispongano alle estremità di A e B degli occhiali di metallo e si faccia passare in questi una fune in modo che unisca tutti gli occhiali in un unico percorso così da avere completato una figura regolare chiusa con le sue diagonali e l’asse passante per il centro. Questa figura può essere così suddivisa: 1) Una H di materiale rigido; 2) Due triangoli opposti al vertice di materiale flessibile – facendo attenzione che le due diagonali non si tocchino al centro, cioè tenendole separate dall’asse C. La figura così ottenuta è la struttura dell’oggetto. In questa struttura si distinguono A e B, detti assi e C detto “piano dei rapporti tra gli assi (rapporto vincolo) – I due assi possono avere tra loro rapporti di due ordini di gradi: 1) Un primo grado è quello che li connette con il perno C, detto rapporto rigido tra glia assi o categorie (1a articolazione – es. vocali e consonanti); 2) Un secondo grado (2a articolazione) è dato dal nesso flessibile dei vertici (passante) degli assi (categorie) nel reciproco relazionarsi tramite una unità che rinserra le categorie e il loro rapporto rigido e chiude la figura come in un HAbitus.
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± (è per comodità d’esecuzione che noi diamo spessore a…) | note costruttive del modello |Finora il modello in riposo; cioè bidimensionale _ Abbiamo detto che la tridimensionalità è movimento in atto. Dobbiamo aggiungere e specificare che è atto del movimento, giacché non in quanto atto lo cogliamo, non in quanto movimento (cioè non cogliamo il movimento come tale ma la determinazione del movimento nel modello concreto) | Quindi possiamo (o siamo giunti) dalla fissità al movimento esercitando una [rotazione*, però non su tutti e due gli assi [paralleli] (o categorie) altrimenti avremo semplicemente mossa la figura senza trasformarla. Per fare questo quindi occorre muovere separatamente le due categorie. Lasciando fissa una si fa dunque ruotare sul perno dei rapporti l’altra, ad es. l’asse B (asse delle …) con una rotazione di 900 | L’asse B nella rotazione svolge da 00 a 900 tutte le modificazioni dei rapporti di 2a articolazione in due bande opposte che rendono complementari questi rapporti, cioè (rispetto ad un punto improprio al piano di
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APPUNTI SOTT'OLIO |
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Carmelo L Romeo . 1969 | ||
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