L'ESTENDERSI GEOMETRICO

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I CICLI 5o, 6o, 7o e 8o secondo Anne Tyng
arteideologia raccolta supplementi
made n.12 agosto 2016
LA RIPRESA DELLE OSTILITA'
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- L'inizio bilaterale del quinto ciclo prende forma in quella eccezionale sintesi che ha luogo in Grecia intorno agli anni 600-400 A. C. L'equilibrio delle tensioni tra il materiale e lo spirituale promosse un vigore di creatività e una unita di conoscenza che appaiono ancora oggi straordinari. Il fiorire del dramma greco e della poesia esprime l’equilibrio tra la tensione dell'azione e dell'introversione, tra l'inconscio e la ragione, e l'affermarsi della democrazia di Atene segna la sintesi delle tensioni fra l'individuo e la collettività. Contributi nelle scienze e nella filosofia vennero dati da Talete, Eraclito, Anassimandro e dalla scuola pitagorica. Furono i pitagorici che scoprirono la costruzione del dodecaedro contribuendo col quinto dei cinque solidi regolari, o "platonici", all'ampliamento geometrico della conoscenza umana. Forse un senso intuitivo della significatività, dei numinosi simboli archetipi li portò a tenere segrete le loro conoscenze, la cui rivelazione sarebbe stata punita con la morte. Il Tempio di Pestum (550-460 A.C.) e il Partenone (completato nel 432 A.C.) esprimono la rettilinearità assiale delle tensioni equilibrate bilaterali energia-forma, e, nel gioco di rapporti del Partenone, l'uso delle regole della Divina Proporzione indica una evoluzione geometrica dal tempo della Grande Piramide di Gizeh nel dominio delle tensioni spaziali. Il successivo sviluppo del dramma greco con Euripide, Sofocle, Aristofane e l'evoluzione della forma dell’anfiteatro greco porta, a partire dal 350 A.C., a un periodo più estroverso di tensioni rotazionali energia-forma.
«Prima del quarto secolo, l'auditorium era stato semplicemente un declivio naturale, preferibilmente curvato, con sedili di pietra. Ora invece il pendio era organizzato con file concentriche di sedili come presso Epidauro».[1]  La forma, oltre ad essere circolare, era espressiva del carattere estroverso, rotazionale, delle tensioni essendo aperta e usata per lo spettacolo drammatico e per il pubblico godimento. Il monumento di Lisicrate ad Atene, ca. del 334 A.C., esprime le tensioni introverse elicoidali: esso è una specie di miniatura cava e tonda di un tolos costruito su un'alta base. Nella sua verticalità e nel suo uso come tomba riflette le tensioni del tempo e una ulteriore intensificazione della forma in quello che è il primo esempio di ornato Corinzio con capitelli esterni (benché con colonne incorporate). La graduale intensificazione della forma in questo ciclo dal bilaterale, al rotazionale, all’elicoidale, alla spirale è chiaramente espressa dalle fasi di mutamento delle tensioni energia-forma nello sviluppo delle forme delle colonne e dei capitelli.



Dall'arcaica serenità del capitello dorico e dalle vigorose proporzioni delle colonne di Pestum, alle equilibrate tensioni delle proporzioni dei capitelli del Partenone, con le sue più aggraziate colonne e i più piccoli capitelli, le tensioni portano alle più esili e ornate colonne ioniche dell’Eretteo e all'ancor più alte e sottili colonne - dell'altezza di 60 piedi - e ai capitelli complessi della intensa fase formale a spirale dell'ornato corinzio. In Egitto le tensioni a spirale energia-forma si articolarono quando «una ripresa nella costruzione dello ziggurat ebbe luogo sotto i suoi (di Alessandro il Grande) successori, i Re Seleucidi. Durante ll periodo del loro massimo potere nel terzo secolo A.C., uno di essi costruì uno ziggurat per Anu, dio dei cieli, nell’antico centro religioso di Uruk».[2]. (il corsivo è mio)



- Il periodo di sintesi bilaterale che comincia il sesto ciclo, trova la Maison Carrée di Nîmes che richiama il Partenone, e le tensioni equilibrate di spazio e tempo nella nuova monumentalità di scala e nella simmetria assiale dell'altare di Zeus a Pergamo. (ca. 180 A.C.), e nell'ancor più massiccio Santuario della Fortuna Primigenia a Preneste (Palestrina, primi anni del 1° secolo A.C.). Circondato da un colonnato semi-circolare con arcate che immettono in nicchie semicircolari, esso suggerisce un legame con un nuovo periodo di tensioni rotazionali. Il fiorire dell'architettura romana dimostra in modo magnifico le tensioni energia-forma del periodo rotazionale. L'audace innovazione strutturale, l'invenzione del cemento, l’ingegnosità meccanica l’importanza attribuita ai piaceri fisici risultano evidenti negli ampi spazi destinati ai divertimenti - il curvarsi delle arrotondate forme del Colosseo (72-80 D.C.) costruito per gli spettacoli pubblici, e le lussuose terme di Caracalla, coperte a volta, con le loro straordinarie raffinatezze per i lavacri (211-217 D.C.). La grande cupola del Panteon indica una significativa espansione delle tensioni rotazionali per l'audacia della scala, per la padronanza dell’arte costruttiva e per la nuova dimensione spaziale che raggiunge con l'illuminazione attraverso il grande oblò centrale. Questa estroversa creatività prese forma nell'enorme espansione dell'Impero romano, con la sua ampia organizzazione politica, legale e militare, con la sua costruzione di strade, acquedotti e città. La Colonna di Traiano (106-113 D.C.) ci porta invece alla verticalità delle tensioni elicoidali forma-energia. Raggiunge una altezza di 125 piedi, e articola la dimensione del tempo nella sua decorazione a rilievo narrativo continuo, nella quale sono rappresentate in sequenza scene delle guerre Daciche che si sviluppano salendo su attorno alla colonna fino a formare una effettiva ellisse. La costruzione, caratteristica di un certo rapporto con la morte, è commemorativa, con le ceneri di Traiano contenute nella cella funeraria che ne costituisce la base.
Questo spostamento dalla fase rotazionale estroversa alle tensioni introverse nella forma-energia elicoidale è fatto osservare dal Janson nella sua descrizione di un ritratto di uomo del tardo terzo secolo D.C. «Il pensiero di Plotino, - astratto, speculativo e stranamente venato di misticismo - segna una regressione nel rapporto col mondo esterno che sembra più vicino al Medioevo che alla Classica Tradizione della filosofia Greca. Esso deriva dallo stesso stato d'animo che, a un livello più popolare, si espresse nell'espandersi dei misteriosi culti orientali attraverso l’Impero Romano».[3]
Il paragone del Janson col Medioevo è giustificato da un medesimo spostamento verso tensioni elicoidali che, come indicherò, avvengono nel ciclo successivo.
L'espansione dell'Impero Romano produsse il gruppo di templi presso Baalbec, nel Libano, i quali esprimono le tensioni combinate dello spazio e del tempo di un periodo a spirale. «Cominciato con Adriano, questo gruppo rappresenta quello che può essere chiamato il periodo Barocco della architettura romana».[4] (il corsivo è mio)
Ancora un paragone, quello di questo periodo con quello Barocco, fa riferimento ad analoghe tensioni in una fase a spirale di un periodo successivo. La complessità e il rapporto tra ordine interno e quello estremo sono articolati nel tempio di Venere presso Baalbec (secondo e terzo secolo D.C.) attraverso le forti tensioni che si generano, all'interno, fra la forma circolare a tolos e le nicchie concave, e, all'estremo, tra le forme concave della cornice fiammeggiante posta sopra le spiralate ornamentazioni dei capitelli Corinzii.


- Il settimo ciclo trova una equilibrata sintesi di tensioni nella semplicità bilaterale della forma della Basilica Cristiana, che stabilisce una empatia di connessione con le precedenti forme lineari della Maison Carrée, del Partenone e del tempio di Salomone delle precedenti fasi di sintesi bilaterale. La predominante assialità della Basilica enfatizza l'andamento piano delle falde del tetto o delle pareti che, benché riccamente decorate e perforate, ancora mantengono un senso di planarità nella superficie. Il più importante monumento della nuova fase di tensione rotazionale è la splendida Santa Sofia di Costantinopoli. (532-537).



La forte espansione spaziale delle sue cupole interne neutralizza l'assialità di una pianta vagamente rettangolare. La primitiva austerità cristiana non aveva capito lo spazio generoso che la sua sintesi poté diffondere in giro col suo potere mondiale. Come simbolo e fuoco della nuova capitale del Sacro Romano Impero, unendo la praticità occidentale con l'opulenza orientale, Santa Sofia assunse una forma caratteristica di ordine esterno, una espansione dello splendore spaziale liberato dalle catacombe romane.



Lo spostamento da questa tensione estroversa verso le introverse tensioni elicoidali energia-forza avvenne nel nord con la Cappella del Palazzo di Carlomagno (792-805) presso Aachen, costruito per sua commemorazione. La concisa verticalità e la funzione di tomba di questo monumento articolano la dimensione del tempo nella tensione tra la morte e l'immortalità.
Questa rinnovata verticalità si ritrova anche, in occidente, nelle torri delle chiese carolingie e in S. Pantaleone a Colonia (980). Il grande poema epico anglosassone Beowulf (ca. 725) e la Storia Ecclesiastica della Nazione Inglese di Bede (731) furono probabilmente entrambi prodotti della tensione elicoidale dell'introversione. Le tensioni combinate dello spazio e del tempo della fase a spirale, sono articolate nei conflitti tra lo stato e la chiesa e sono innalzate dall'idea di una Seconda Venuta nel 1000 D.C.

L'introversione collettiva è segnata dalla fondazione dei monasteri dove erano conservati e tramandati i documenti storici e il sapere. Le forme che esprimono queste tensioni combinate tra la spiritualità individuale e le direzioni biologiche collettive si espressero negli intricati disegni spiralati della Pagina della Croce dai Vangeli di Lindisfarne, e in quelle decorazioni e sculture che furono chiamate «stile animale». Una particolare forma pura di queste tensioni combinate a spirale dello spazio-tempo è lo Ziggurat della Moschea di Mutawakkil. a Samarra nell'Iraq (845-852).



- All’inizio dell'ottavo ciclo bilaterale una ricorrenza dell'empatia per la forma della basilica appare nelle chiese (ca. 1000). Nella sola Francia furono costruite, durante l'undicesimo secolo, 1.587 chiese.
«Il monaco Clunese, Raoul Glaber, scrisse: “Era come se il mondo intero si fosse scosso e avesse buttato via la sua antica età e si rivestisse per ogni dove con i bianchi abiti delle chiese”».[5]
La Cattedrale di San Filibut, costruita in questo periodo a Tournus, in Francia, esprime l’enfasi della forma rettilinea, nelle superfici delle pareti lievemente articolate e con poche aperture, in una simmetria bilaterale. >
Uno spostamento verso tensioni estroverse di energia-forma rotazionale sembra avvenire con le crociate, la prima delle quali avvenne nel 1099 con la presa di Gerusalemme.
Quali città di porto dal quale partivano le navi per le crociate e per i commerci, Pisa e Venezia furono il centro dove queste tensioni espansionali trovarono espressione. La chiesa di San Marco in Venezia è un esempio estremamente espressivo di questo periodo con la sua profusione di cupole e archi incrostati d'oro. Questo stesso estroverso diletto nella forma e nel colore appare in Firenze con i lieti intarsi di marmi bianchi e neri. «Nel Battistero di Firenze (ca. 1050) il tocco della forma romana è ovunque e persino nel grande semplice spazio interno si avverte la grandezza romana; eppure l’impressione dell'intero complesso è qualcosa di assolutamente nuovo. Questo Toscano-Romanico è uno stile luminoso, quasi frivolo, ma grazioso, delicato, pieno di genio decorativo; può essere visto meglio nel Battistero di Firenze, nella Cattedrale, nella torre pendente di Pisa, e in alcuna delle chiese di Lucca».[6]
La similarità delle tensioni di questo periodo con le tensioni che si palesarono precedentemente in Roma, provoca un'empatia per le forme "romane", un'empatia che appare anche negli archi e nelle volte delle più pesanti e massicce chiese romaniche costruite nel nord.
La torre pendente di Pisa (1174-1350), costruita successivamente al Battistero di Pisa (che, nella sua forma originaria, senza gli archi acuti più ornati, esprimeva le tensioni del periodo rotazionale) indica, nella sua verticalità, lo spostamento delle tensioni verso la fase elicoidale. Queste tensioni verticali appaiono anche nelle torri di San Giminiano, il paese costruito sul colle, negli arroccati promontorii e nelle torri fortificate di Dover o Carcassonne. Il temperamento generalmente più introverso dei nordici era affascinato dalla forma a torre e portò alla costruzione di coppie di torri posti ai due lati dell'ingresso delle chiese. «Benché esse avessero funzioni pratiche (come torri-osservatorio, torri campanarie o torri con l'orologio), la loro popolarità sarebbe difficilmente giustificabile su questa unica base. In un modo che non è oggi facilmente comprensibile esse esprimevano la relazione dell'uomo con il sovrannaturale».[7]
La strettezza e la verticalità delle torri può aver simbolizzato allora la polarità tra la bontà e il peccato, tra la terra e il cielo, tra il paradiso e l'inferno, tra il serpente archetipo e l’albero della conoscenza. Nel tredicesimo secolo la visione dell'inferno da parte della monaca Ildegarda da Bingen, «...alcune anime erano bruciate, e altre avvinghiate da serpenti».[8]
Anche Jung indica una relazione del suo ciclo di "individuazione" con un più ampio ciclo storico. «La transizione dall'Antropos all'Oscuro Quaternio (Serpens) illustra uno sviluppo storico che porta, nell'undicesimo secolo, alla identificazione molto diffusa del peccato come principio creatore del mondo».[9]
Le tensioni elicoidali energia-forma tra l'inconscio e il regno del conscio viene ampliandosi con l'aumentare dell'individualismo. Questo si esplicò con la crescita delle città dove gli schiavi divennero liberi. «Fisicamente i confini della città lo racchiudevano, ma, psicologicamente, gli davano spazio e libertà».[10]. «Per lo più il potere centrale era sconosciuto all'uomo medievale. Il suo mondo era locale, limitato, circoscritto».[11]
Nello spostamento verso le tensioni combinate a spirale dello spazio-tempo, ulteriori estensioni spaziali della conoscenza vennero articolate nelle grandi Cattedrali Gotiche.



La leggerezza e il vigore dalla forma riscontrata nei precedenti periodi di tensione a spirale - le ritmiche forme ondulate del periodo Minoico Medio o del capitello Corinzio - riappare qui nello straordinario sviluppo degli acuti archi gotici, nell'ariosità delle grandi pareti con le numerose aperture chiuse da vetri colorati, nelle slanciate guglie affusolate e nella leggerezza dei contrafforti librati.
Von Simpson ha definito lo stile gotico come “un funzionalismo geometrico” e descrive l'articolazione dello spazio interno attraverso la luce come “una divina luce che trasfigura l'oscurità della materia”.
«Allora la massiccia pesantezza delle pareti e delle pietre scompare; dove potrebbe essere visibile, come nelle grandi arcate di apertura sulle gallerie, timpani e piccole colonne ricavate su di essi creano l'illusione non di una parete, ma di una sottile membrana superficiale. Inoltre il reale volume delle colonne è nascosto e praticamente dissolto sotto fasci di giunchi e di steli slanciati... Non vi è più materia, solo energia attiva».[12]
Von Simpson parla delle varie dimensioni di Chartres, verticali e orizzontali, basate sulla Divina Proporzione.
«A Chartres, la proporzione rappresenta l'esperienza di una armoniosa articolazione dell'intero complesso; essa determina sia la planimetria di base così come le pareti verticali; e collega, con la semplice regola della Sezione Aurea, le singole parti non solo l'una con l'altra, ma anche con l'insieme che tutte le comprende».[13]
Come la comprensione della geometria e della proporzione era parte del culto religioso dei Pitagorici, così con i costruttori Gotici, per il suo potere archetipo, tale comprensione portava a una mistica relazione con la teologia. «La teologia della misura, del numero e del peso trovò, nella proporzione, il legame tra il macrocosmo e il microcosmo, e fu in virtù della sua proporzione che la chiesa venne interpretata come immagine del Cristo così come del Cosmo».[14]



Questo concetto richiama il concetto Pitagorico del Tempio come legame proporzionale tra l'uomo e l'universo. Le ricerche estensive di Moessel si sono applicate all'uso della Sezione Aurea o della Divina Proporzione nei più importanti monumenti di ogni periodo dell'architettura fin dai tempi dell'Egitto, e nelle sue illustrazioni del Principale Diagramma Gotico (dal cui standard erano ricavate le piante delle cattedrali gotiche e che era tramandato con grande segretezza di padre in figlio dagli architetti della Mason Master) possiamo vederne l'importanza quale principio di ordine spaziale. Contenuto in un decagono, il cui lato è in Divina Proporzione col raggio del cerchio circoscritto, questo Diagramma include anche i pentagoni interconnessi nei quali il lato è in Divina Proporzione con la sua diagonale. L’infinità implicata nelle relazioni spaziali inerenti alle serie della Divina Proporzione fornisce all'uomo i legami con l'immortalità. Jung parla di numerose immagini archetipe, ma l'articolazione geometrica delle tensioni energia-forma che pre-formano gli archetipi, nella sua processualità graduale secondo le regole della Divina Proporzione e nella sua metamorfosi verso una intensificazione della forma, comprende l'emanazione spirituale scientifica trascendente di un preciso principio estetico. Ciò che il von Simpson definisce come “la grandiosa obiettività” di Chartres, è la sua ricchezza di immagini archetipe, preformata dalla intrecciata geometria delle tensioni energia-forma.
Nella connessione di tutti gli elementi della Divina Proporzione, si scopre un processo di crescita proporzionale che si riassume nella forma a spirale dove sia le dimensioni verticali che quelle orizzontali aumentano secondo le regole della Divina Proporzione. E’ questa processualità, che collega parti grandi e piccole in serie proporzionali, che si esprime internamente nelle dimensioni degli intercolumni ed esternamente nella forma dei contrafforti inarcati in progressione crescente e nelle guglie che si avvolgono verso una cosmica infinità. Il Monte di S. Michele, costruito durante un periodo di sei secoli, include un ciclo completo di tensioni energia-forma bilaterale nelle forme rettilinee del primo austero romanico, rotazionale negli archi tondi delle sua strutture più antiche, elicoidale nella crescente verticalità delle sue torri, e a spirale nella decorazione fiammeggiante del suo più tardo coronamento gotico costituito da guglie dominate da una guglia principale; così, la forma complessiva di questa isola-montagna, dal più basso recesso fino alla guglia più alta, richiama la forma dello ziggurat, con il suo andamento processuale spiralato concepito come una scala verso il cielo.
La penna e l'inchiostro di Louis Kahn, nei disegni della Cattedrale di Albi, inconsciamente evidenziano questa fase a spirale delle energie forma-tensione. >>
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[1] - H.W. Janson, cit., p. 101.
[2] - S. Giedion, cit., p. 219.
[3] - M.W. Janson, cit., p. 148.
[4] - Talbot Hamlin, cit., pag. 183.
[5] - Anne Fremantle & Editors, Age of Faith, Great Ages of Man, Time-Life, p. 122.
[6] - Talbot Hamlin, cit., p.265.
[7] - M.W. Jansin, cit., p. 215.
[8] - A. Fremantel, cit., p.71
[9] - C.G. Jung, Aion, p.256.
[10] - A. Fremantel, cit., p.71.
[11] - A. Fremantel, cit., p.12.
[12] - Otto von Simpson, The Gothic Cathedral, Harper Torchbooks, p. 7.
[13] - Von Simpson, cit., p. 214.
[14] - Von Simpson, cit., p. 26.